The Big Bang Theory

 

The Big Bang Theory

2008: Mediaset Premium, trasmette per la prima volta in Italia la serie tv Statunitense della CBS “The Big Bang Theory”, da quel primo episodio ne sono succeduti altri 279, facendo della serie la sitcom multicamera più longeva nella storia della televisione statunitense. La serie ideata da Chuck Lorre e Bill Prady, e interpretata da Johnny Galecki e Jim Parsons, racconta in maniera ironica le vicende quotidiane di un gruppo di giovani scienziati, che lavorano al California Institute of Technology e di come la loro intelligenza li renda socialmente inetti e ne influenzi i rapporti con il mondo circostante. I 4 protagonisti trascorrono il loro tempo fra social, videogames, film e serie tv, anticipando di 12 anni, la vita di milioni di giovani segregati in casa per la “pandemia”, purtroppo per molti di questi giovani, nella loro vita, non entrerà una sexy vicina di casa come Penny, il personaggio interpretato nella serie da Kaley Cuoco, l’apprendista strega della vecchia serie  tv ” Streghe/Charmed” del 1998. Anche dalle sitcom si identifica un’epoca, in Streghe, i giovani ricercavano un’evasione da una realtà “Materialista” attraverso mondi fantastici soprannaturali, in The Big Bang Theory, è la normalità, ad essere rappresentata come meta da raggiungere, attraverso un percorso iniziatico inverso, che parte dal “genio” per arrivare all’ Uomo. In questa serie, la tecnologia, è la divinità da cui fuggire o con cui rapportarsi.

La storia americana ha avuto molti “Will Hunting” geni, ribelli, tanto per citare il film del 1997 diretto da Gus Van Sant. Geni ribelli sono stati sicuramente Allen Ginsberg e William S. Burroughs, le cui vicende sono narrate nel film, possiamo annoverare in questa categoria anche Ezra Pound, ed un altro, sconosciuto ai più, che attualmente sta scontando un ergastolo senza possibilità di appello nel carcere ADX, a Florence nel Colorado. Theodore John Kaczynski, detto Ted, nasce il 22 maggio 1942 a Chicago, Illinois, da Richard Kaczynski e Wanda Dombek, figli di immigrati polacchi. Un test che svolse all’età di 11 anni determinò che il suo quoziente intellettivo era di 165-170. Frequenta le scuole superiori all’Evergreen Park Community High School,  dimostrandosi, molto preparato, e trovando i programmi di studio troppo semplici. Terminerà il liceo con due anni di anticipo. Si iscriverà ad Harvard nel 1958, a soli 16 anni. Ad Harvard Kaczynski parteciperà ad uno studio sulla personalità, denominato MKULTRA, tenuto dal Dr.Henry Murray, studio che scopriremo in seguito essere sponsorizzato dalla CIA. Gli studenti furono forzati ad un esperimento sullo stress, che consisteva fra l’altro in uso di sostanze psicotrope, e in un prolungato e stressante attacco psicologico. Durante questo test, gli studenti erano immobilizzati su di una sedia e collegati ad elettrodi che monitoravano le loro reazioni fisiologiche a contatto con luci accecanti. Tutto era registrato, e le espressioni di impotente rabbia degli studenti venivano riproposte agli stessi diverse volte con il procedere dello studio. Kaczynski si laureò ventenne ad Harvard nel 1962 e successivamente frequentò la Università del Michigan, dove ottenne un master in matematica. Da laureato, tenne un corso alla National Science Foundation e insegnò per tre anni. Nel 1969, a soli 27 anni si dimise inaspettatamente dall’insegnamento.

Si trasferì nella piccola casa dei genitori a Lombard. Due anni dopo, abbandonato l’università, la famiglia, ed ogni bene materiale, si trasferì in una baracca di 10 mq, costruita artigianalmente nei boschi del Montana, dove viveva in modo essenziale con pochi soldi, senza elettricità né acqua corrente, nutrendosi tramite la caccia. Qui si conclude la vita di Ted Kaczynski, ed inizia la leggenda di Unabomber il più ricercato ecoterrorista della storia statunitense, i suoi attentati eseguiti sempre con la modalità di invio di pacchi postali si sono distribuiti per un arco temporale di diciotto anni, provocando 3 morti e 23 feriti. Bersagli, scienziati, ricercatori, informatici, alti funzionari, legati da un filo comune: l’impegno nello sviluppo delle nuove tecnologie e l’indifferenza per i problemi ecologici, puniti perché colpevoli di essere artefici di un progresso tecnologico da lui ritenuto disumanizzante, e che a medio termine avrebbe portato all’annichilimento dell’umanità. Un uomo ossessionato dal progresso, dal predominio delle macchine, dallo svuotamento del ruolo dell’individuo. Un odio inquietante e così devastante da trasformarlo in un assassino. L’imprendibile Unabomber resterà un incubo per gli Stati Uniti fino al 1995 quando, dopo oltre sedici anni di silenzio, cercherà di stabilire i primi contatti con l’esterno, commettendo il primo, fatale errore. Con una lettera ai due maggiori quotidiani americani, New York Times e Washington Post, propone un accordo, la fine degli attentati, in cambio della pubblicazione del suo “testamento spirituale” un saggio di sessantadue pagine, scritto a macchina: “La società industriale ed il suo futuro”.

All’inizio ci furono grandi controversie sull’opportunità di cedere al ricatto, le testate rifiutarono, si propose di pubblicarlo Bob Guccione, storico direttore di Penthouse, su pressioni delle autorità, Il manifesto fu infine  pubblicato dai 2 quotidiani il 19 settembre 1995, con la speranza che qualcuno potesse riconoscerne il tipo di scrittura. “La Società Industriale ed il Suo Futuro” si apre con l’affermazione di Kaczynski che “la rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state disastrose per la razza umana.”. Ben altra caratura degli ambientalisti moderni asserviti alle lobby finanziarie della cosiddetta green economy, le idee di Kaczynski, possono essere ricondotte ad una interpretazione “Americana” e quindi superficiale del tradizionalismo di Evola o Guenon, o ancor di più al concetto di ecologia profonda coniato dal filosofo norvegese Arne Næss nel 1973, un’ Ecologia che si prefigge di offrire una base filosofica per la legislazione ambientale che può, a sua volta, guidare l’attività umana contro l’autodistruzione, branchia di studi coltivata anche da Savitri Devi, la “missionaria del paganesimo ariano”, e dal diplomatico cileno Miguel Serrano. Il ‘Manifesto” di Unabomber e un testo complesso, articolato, un saggio che tradisce la formazione accademica dell’autore e porta al suo arresto, alcuni brani, e lo “Stile” convincono il fratello David Kaczynski, che sia lui il pericoloso ricercato, allettato presumibilmente anche dalla taglia di un milione di dollari riservata a chi avesse fornito informazioni relative all’identità di Unambomber. Theodore Kaczynski fu arrestato il 3 aprile 1996 nella sua baracca isolata fuori Lincoln, nel Montana. Tra le prove, una bomba e gli originali del manifesto. Per molti il “Manifesto” è spazzatura, un testo frutto della follia di un assassino. Per altri, Politici, giornalisti e studiosi, soprattutto europei, il testo risulta profetico e condivisibile, un avvertimento contro le tecnologie portatrici di destabilizzazione sociale, di disgregazione economica e di distruzione dell’ambiente.  Unabomber non si limita a contestare il mondo in cui viviamo, lo rifiuta totalmente, ammettendo l’irriformabilizzazione del sistema industrial-tecnologico, e soprattutto che “la restrizione della liberta e un fenomeno inevitabile nella società industriale (..) La rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state un disastro per la razza umana” scrive nel primo paragrafo. “Esse hanno destabilizzato la società, reso la vita insignificante, assoggettato gli esseri umani a trattamenti indegni diffuso sofferenze psicologiche inflitto danni al mondo naturale”. Nel mondo attuale assoggettato a virologi, scienziati pazzi e camerieri della grande finanza internazionale,  la follia di Kaczynski, sembra sempre meno tale. Lo scienziato Georges Lemaître, con la sua “Big Bang Theory” al confine tra scienza e filosofia, ci parla della nascita dell’universo, Kaczynski con “La società industriale ed il suo futuro”  ci lascia un monito, non occorre rifuggire la modernità o l’evoluzione tecnologica, ma occorre darvi un limite che rimetta l’uomo e la natura al centro della vita.

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