1647 Papa Innocenzo X° bandì’ un concorso per la progettazione di una fontana da realizzare presso piazza Navona a Roma, sulla quale si stavano portando avanti i lavori di realizzazione di palazzo Pamphilj. Il concorso fu vinto da Gian Lorenzo Bernini, che per ottenere l’incarico realizzò un modello in argento alto circa un metro e mezzo, che regalò a Olimpia Maidalchini, cognata del pontefice nonché personaggio di grande influenza nella Roma papalina. La fontana da allora chiamata “dei Quattro Fiumi”, fu realizzata tra il 1648 e il 1651, da un gruppo di scultori, tra cui Giovan Maria Franchi, Giacomo A. Fancelli, Claude Poussin e Francesco Baratta. L’opera di scultura e architettura barocca, ritrae i quattro principali fiumi della terra allora conosciuta, Il Danubio, il Gange, il Nilo e il Rio de la Plata. Le spese per la costruzione della fontana furono talmente elevate che, per finanziarle, il Papa ricorse ad una tassazione sul pane, fatto che scatenò l’odio del popolo di Roma non tanto verso il pontefice quanto sulla cognata.
6 Maggio 2023 quasi 4 secoli dopo, 3 giovani attivisti del sedicente movimento “Ultima Generazione”, isperato a Greta Thunberg, a metà strada fra un gruppo ambientalista e una cellula terrorista, si sono immersi nella fontana dopo aver colorato l’acqua di nero, ed esposto uno striscione con lo slogan «non paghiamo il fossile». Si tratta del terzo blitz da inizio anno, lo scorso primo aprile, infatti, il gruppo ambientalista aveva preso di mira la Barcaccia di Piazza di Spagna, e il 2 gennaio era toccato alla facciata di Palazzo Madama. imbrattata con vernice spray.
Apprendiamo dal sito Ufficiale di “Ultima Generazione” che lo scopo (nobile) del gruppo è la realizzazione di azioni di disobbedienza civile per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla mancate (o ritardate) politiche governative sull’incremento delle energie rinnovabili, e l’abbandono dell’energia ricavata da Petrolio, gas o Carbone.
Disobbedienza che poteva essere manifestata ad esempio a Piombino, dove era arrivata più o meno nelle stesse ore, la prima nave metaniera con un carico di oltre 170mila metri cubi di gas allo stato liquido proveniente dagli Stati Uniti e destinati alla nave rigassificatore Golar Tundra, ormeggiata in porto da oltre 2 mesi. Magari impedendone il trasbordo a poche decine di metri dai traghetti in partenza per l’isola d’Elba. Oppure alla stazione di Udine, dove dal 15 aprile transitano convogli di vetusti carri armati “M109” (che non mi risultano Green), destinati all’Ucraina.
Ma sarebbero state battaglie Green, ma non chic, del resto i profili dei giovani guerriglieri del paintball, non sono proprio “ploletari”, e presumibilmente con i portuali piombinesi non si sarebbero trovati in sintonia.
La portavoce di “Ultima Generazione”, ormai presente in tutti i Talk show. si chiama Chloe Bertini, professione ballerina, ammessa alla “Alvin Ailey”, una delle scuole di danza più prestigiose di New York, e Laurea al King’s College di Londra in neuroscienze, probabilmente cliente della stessa armocromista della Schlein. Basta fare un giro sul web, cercare le proteste degli ambientalisti gretini e di certo vi apparirà il volto di Chloe.
A marzo Michele Santoro ha pubblicato sul proprio canale Youtube, il racconto della ragazza, che ha avuto la possibilità di esplicitare le ragioni di chi ha deciso di interrompere il traffico su importanti nodi autostradali, vandalizzare monumenti, o entrare nei musei per incollarsi ai vetri delle opere d’arte. Gesta veramente rivoluzionarie che hanno portato all’arresto, ed all’immediato rilascio dei dimostranti, frutto anche del lavoro di un nutrito clan di legali.
Chi come il sottoscritto ha fatto militanza attiva sa sin troppo bene che, “uscire gratis di prigione”, come recitava il cartoncino degli imprevisti del Monopoli, quasi sempre ha un costo. Una domanda sorge spontanea, chi paga? Sul sito di “Ultima Generazione” non sono pubblicate le fonti dei finanziamenti, ma leggiamo che il gruppo fa parte della rete “a22network” di cui fanno parte anche “Just Stop Oil” UK, “Declare Emergency” U.S.A. e “Ronovate”, Svizzera, tutte organizzazioni finanziate dal C.E.F. (Climate Emergency Fund), un’organizzazione sovrannazionale nata nel 2019 e fondata da Trevor Nelson, co-fondatore, presidente e amministratore delegato di WasteFuel, ditta leader nella produzione di carburanti “rinnovabili”. Nella sua carriera, che gli ha visto attribuire dal World Economic Forum la nomina di “Young Global Leader”, ha prestato servizio alla Casa Bianca durante l’amministrazione di Hillary Clinton, è stato co-fondatore e CEO di “Net Zero”, una delle principali piattaforme di investimento “sostenibile” quotata alla Borsa di Londra, ed è stato direttore esecutivo della Global Business Coalition, una coalizione di oltre 200 società multinazionali creata con gli investimenti di Bill Gates e Ted Turner. Prima di assumere la guida del GBC, Neilson ha lavorato a stretto contatto con Bill e Melinda Gates, sia nel loro family office che come direttore dei progetti speciali.
Fra i fondatori del C.E.F., troviamo anche Rory Kennedy, (Washington, 12 dicembre 1968), figlia di Robert Kennedy, ultima rampolla della casata presidenziale statunitense, nata sei mesi dopo l’assassinio del padre, avvenuto a Los Angeles il 6 giugno 1968. Sostenitrice di Barack Obama nelle Elezioni presidenziali del 2008. Ma la più interessante di tutti è Aileen Getty, bisnipote di Paul Getty (Minneapolis, 15 dicembre 1892 – Londra, 6 giugno 1976) miliardario statunitense e fondatore della Getty Oil Company, una delle più grosse compagnie petrolifere statunitensi, con interessi anche nel ns. paese, dove Getty era divenuto proprietario delle raffinerie di Gaeta, Ravenna e Milazzo, e di cui l’ultima moglie, Louise Dudley Lynch, all’inizio della seconda guerra mondiale fu arrestata per spionaggio internazionale su ordine di Mussolini.
Getty è ricordato anche per l’inimicizia con Enrico Mattei, (e sappiamo come è finita), e per il rapimento del nipote John Paul Getty III° da parte della ndrangheta, fatto ricordato nel film “Tutti i soldi del mondo” diretto da Ridley Scott nel 2017, e nella serie tv “Trust”.
Fra i gruppi direttamente finanziati da Aileen Getty vi è “Just Stop Oil” che nell’ottobre dello scorso anno ha fatto scalpore per aver imbrattato con la zuppa di pomodoro un quadro di Van Gogh alla National Gallery di Londra. A “Just Stop Oil” l’ereditiera ha elargito oltre un milione di dollari. Altri tre li ha sparsi a organizzazioni per il clima di tutto il mondo, compreso “Ultima Generazione”.
In pratica chi finanzia e promuove le battaglie ecologiste, contro le “Élite” sono proprio i membri di quelle Élite finanziarie che hanno visto nelle “rinnovabili” il nuovo business per continuare a rimanere tali. Le Clohe, e tutti i gretini vari, sono solo gli ennesimi utili carnefici della verità, in un sistema che “rinnova” solo i propri conti bancari. Il tutto tralasciando il sotto testo Geopolitico, la rivoluzione “green”, evocata dagli ecoterroristi, andrebbe a minare soprattutto l’economia di paesi in via di sviluppo, come India, Brasile o Sud Africa, che guarda caso, fanno parte insieme a Russia e Cina dei cosiddetti “Brics” nazioni che si sono messe alla testa di numerosi altri paesi con una visione del mondo multipolale, e che auspicano un’economia nazionale sganciata dal dollaro U.S.A.
Franco Battiato che di rivoluzioni, almeno “artistiche” è stato pioniere nel brano “Up Patriots to arms” del 1979 cantava:
“Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia
che crea falsi miti di progresso (..)
E non è colpa mia se esistono carnefici
se esiste l’imbecillità…
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