Una finanziaria contro l’Italia

 

Una finanziaria contro l’Italia

A mio avviso tutte le amenità, bestialità più che altro, che sentiamo in questi giorni, sono il frutto di un pensiero in decomposizione, di un potere che sente il terreno franargli sotto i piedi. Il tutto, poi, rivela la pochezza di una classe politica, quella italiana, incapace, non solo di capire cosa vuol dire “bene comune”, ma anche completamente asservita alle banche ed al potere finanziario.

Basti prendere esempio da quanto di idiota ed anti-italiano stanno prospettando in questi giorni in relazione alla legge di bilancio ed ai nuovi provvedimenti fiscali.

Con la scusa della lotta all’evasione vogliono toglierci la libertà di possedere il denaro da noi lecitamente guadagnato, donandolo in modo quasi definitivo alle banche. Infatti prima hanno obbligato tutti a ricevere stipendi, pensioni e compensi vari soltanto con bonifico bancario, poi hanno ridotto in modo notevole la possibilità di utilizzo del contante, quest’ultimo governo, infine, non solo vuole ridurre drasticamente la possibilità di prelevare il proprio denaro – addirittura le banche in cui ci hanno obbligato a ricevere i nostri compensi vogliono porre commissioni molto onerose sul prelievo dello stesso – ma addirittura vogliono dare incentivi a chi effettua pagamenti telematici.

In questo modo potranno conseguire due obiettivi differenti e comunque per noi, comuni mortali, traumatici: primo, potranno schedarci in tutti gli aspetti della vita alla faccia di tutti i documenti che ogni giorno dobbiamo firmare per la tutela della vita privata (volgarmente detta “privacy”); secondo, lasceremo, senza alcun compenso, anzi a costi talvolta anche notevoli, il nostro denaro nelle mani delle banche che potranno lucrare sullo stesso senza problemi.

La cosa è ancora più priva di senso se si considera che tutte queste banche sono esclusivamente private e spesso anche in mani straniere, visto che, grazie alle famose inchieste pilotate di “mani pulite”, siamo stati costretti a vendere tutte le banche di interesse pubblico, fatto che ha comportato la completa privatizzazione anche della Banca d’Italia, che un tempo fu l’ente di emissione monetaria nazionale e che oggi è solo il socio, minoritario e privato, della BCE che emette quella moneta apolide che ci ha arrecato tanti danni, l’euro.

Sempre con la stessa scusa dell’evasione, sotto la spinta dei “grandi amici del popolo e dell’onestà”, i 5stelle, chiedono, da forcaioli quali si stanno rivelando, il carcere per gli evasori, lasciando ovviamente fuori da qualsiasi provvedimento i veri razziatori del risparmio nazionale: banche internazionali, fondi d’investimento, multinazionali, grossi trust finanziari e tutti coloro, sempre molto grossi e potenti, che incassano in Italia ma fatturano all’estero.

Se effettivamente avessero voluto far emergere l’economia sommersa, grossa risorsa dell’Italia lavoratrice tutta, avrebbero sì dovuto colpire gli evasori ma solo a fronte di un abbassamento notevole della pressione fiscale (per lo meno il 50%) e un’altrettanta notevole limitazione e semplificazione delle procedure di dichiarazione. (L’abbassamento della pressione fiscale potrebbe derivare anche dalla possibilità di dedurre tutte le spese documentate, cosa che, tra l’altro, amplierebbe notevolmente i consumi).

Ci viene ovviamente il sospetto, che è ormai certezza, che il vero scopo dei signori al governo è di compiacere i poteri forti, assolutamente lasciati fuori da questi provvedimenti, anzi agevolati e potenziati, e rastrellare le ultime risorse economiche dell’Italia che soffre. Nulla di nuovo sotto il sole… ed il baratro si allarga.

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