Una forte spallata

 

Una forte spallata

Io non sono un dietrologo, ovvero uno che vede cospirazioni dappertutto, ma osservare che la quasi totalità della stampa e tutte le televisioni all’unisono esaltino persone che fino al giorno prima avevano considerato dei cretini o nella migliore delle ipotesi dei burattini, mi rende molto perplesso.

E’ il caso dell’attuale presidente del consiglio, Conte, oggi ostaggio del PD e di sue diramazioni. Purtroppo mi pare di rivedere la stessa manovra che ci mise drammaticamente nelle mani del liquidatore dell’Italia Mario Monti, osannato da tutti i media e da tutti i partiti politici, tranne la Lega e lo scomparso IDV. In quale baratro ci ha introdotto quel governo è davanti agli occhi di tutti.

Vedere gli stessi commensali di allora gioire e sedere nuovamente a gestire i nostri destini con il governo attuale mi terrorizza. Se il governo Monti ha messo l’Italia in liquidazione, il governo Renzi, scusate il lapsus, Conte, ormai saldamente condizionato da Renzi, porterà alla chiusura dell’Italia.

Mi fa commozione passare davanti alle sedi del PD e vedere la fauna che le popola, gente che gioisce delle proprie disgrazie: finalmente le signore radical chic, ancora ignare che il primo obiettivo da colpire saranno i loro modesti beni rimasti, sorridono stupidamente perché credono che il loro buonismo d’accatto porterà (per loro salverà) decine di migliaia di schiavi (per loro profughi) anche nelle loro case (per loro periferie) soltanto per arricchire genie di schiavisti italiani e stranieri (per loro associazioni umanitarie e benefattori dell’umanità).

Sorridono anche i fautori della cultura gender certi che il loro potere libertino e libertario renderà più giusta e sana la società. Infatti credono stupidamente, perché i media del sistema lo scrivono e  lo ripetono, che la libertà risieda nel sesso, che la libertà sia nella materialità, che la natura non conta, infatti la famiglia non serve più per procreare ed allevare figli, salvo poi, con una coerenza che lascia allibiti (quanta stupidità!), andare ai cortei dei super buonisti seguaci dell’ultimo prodotto del condizionamento antiumano del sistema di potere, Greta, per difendere la natura.

Poi ci sono i seguaci del secondo papa, quello che (forse in un momento di autentica sincerità, visto che due papi non possono coesistere) sostiene “chi sono io per poter giudicare”. Peccato che utilizzi questa frase solo quando c’è da mettere ordine nel caos morale che distrugge la nostra società ed invece emette autentiche sentenze che determinano disorientamento ed eliminazione delle basi del vivere civile.

Poi c’è la massa degli idioti antieuropei e sostenitori della UE e della BCE, ieri seguaci delle sbornie di Juncker, oggi del commissario Gentiloni, uno dei presidenti del consiglio che dopo Monti ha continuato l’opera di demolizione dell’Italia.

Una fauna inutile, idiota e autolesionista, che accetta battaglie contro sé stessi solo perché l’ha detto il TG o qualcuno di quegli ebeti venduti che dicono di fare politica.

Questa gente di scarsa cultura (a meno che non si vogliano considerare cultura i luoghi comuni del pensiero dominante), priva di senso critico e incapace di concepire la libertà come fatto interiore ma di vederla solo come possibilità di poter fare ciò che più aggrada, anche contro le più elementari norme morali – norme non scritte ma impresse fortemente nelle libere coscienze di ognuno di noi- non si rende conto del baratro in cui si sta cacciando.

La cosa ci creerebbe compassione se non sapessimo che nel baratro stanno buttando anche noi.

Mi sembra di essere tornati al tempo delle foibe, loro rappresentano i morti, i “fortunati” cui veniva sparato il colpo in testa e che venivano buttati nel baratro legati con i vivi, che morivano lentamente in mezzo ad atroci sofferenze, sopraffatti dalla fame, la sete, il freddo, l’atroce dolore per le fratture riportate dopo ore e, talvolta, anche giorni.

Noi dovremmo essere i vivi quelli che soffriranno tutto quello che sta per accaderci, perché sappiamo, prevediamo ma non abbiamo la volontà di metterci tutti insieme per cacciare i vari Di Maio, Zingaretti, Renzi o Conte.

La spallata va data e forte. Non tutti quelli che fanno opposizione mi piacciono, anzi forse non apprezzo proprio nessuno, ma l’ora è grave c’è bisogno di tutti. Occorre dare un forte segnale unitario da parte delle forze antisistema e sperare che Zingaretti la prima vittima del governo Renzi, pardòn Conte, stacchi la spina, per la sua sopravvivenza politica ed io aggiungo per l’Italia.

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