Una grande Nazione: l’Italia!

 

Una grande Nazione: l’Italia!

L’Italia è una grande Nazione. Lo è per il suo popolo, per le grandi capacità creative, per le idee che è capace di esprimere, per i sacrifici che sa fare.

Proprio per questi motivi invitiamo Mattarella, Presidente della Repubblica, Conte, Presidente del Consiglio, i Ministri e tutta la classe politica di non tradire questo grande popolo.

Ricorrere al MES per affrontare il dramma economico derivante dalle difese imposte contro il coronavirus, è un tradimento perché vuol dire consegnarci mani e piedi ad una “troika” UE che finirà di distruggerci come popolo e come Nazione.

La UE già ci ha dimostrato abbondantemente quanto ci sta vicina, soprattutto in questo periodo di nostra grande difficoltà: non una mascherina, non una parola di solidarietà, tanto sarcasmo fuori luogo, manifestazione palese del loro odio nei nostri confronti.

Affidarci mani e piedi a questa gente è un crimine; l’usura, meglio lo strozzinaggio è un crimine e rivolgersi a questa gente è un tradimento.

L’Italia ha le risorse per risollevarsi, per difendersi, per rilanciare l’economia e per ridiscutere la normativa UE. Il popolo è pronto a farlo, ora serve una classe politica degna di questo popolo che si liberi dal proprio senso d’inferiorità e sappia mostrare un vero interesse verso il bene comune.

La UE è assente, rivolgersi ai suoi strumenti senza tutele e garanzie (nel MES non c’è nessun italiano pur essendo noi i terzi contribuenti) sarebbe un errore fatale.

L’Italia, come dicevamo, non lo merita, non solo per l’abnegazione e lo spirito di solidarietà mostrato dal corpo sanitario e dai corpi di protezione civile e Croce Rossa, ma anche per come la stragrande maggioranza dei nostri concittadini di ogni età si stanno confrontando con le grandi restrizioni della propria libertà personale.

Inoltre le risposte dei nostri ricercatori e del nostro ingegno ci fanno ancora sentire orgogliosi di essere Italiani, nonostante la guerra persa e la manifesta incapacità politica dei governi che si sono succeduti in questi anni.

Basta ricordare il professor Paolo Ascierto, oncologo di fama che all’ospedale Cotugno di Napoli con alcuni colleghi ha sperimentato con successo, soprattutto nell’alleviare le difficoltà respiratorie degli affetti da polmonite causata dal coronavirus, il tocilizumab, un farmaco anti-artrite, familiarmente ribattezzato “toci”. L’AIFA, l’associazione italiana per il farmaco, ne ha immediatamente autorizzato lo studio.

Questo farmaco, nella peggiore delle ipotesi, può decongestionare le sale di terapia intensiva, vero problema clinico generato da questa epidemia.

A questo dobbiamo aggiungere le due società italiane che hanno prodotto un casco che serve ad evitare la sofferenza dell’intubazione, altro grande problema di questa epidemia, e che stanno iniziando a fornirne gli ospedali.

Dobbiamo anche ricordare ancora quella società italiana cui si è rivolto il Presidente USA Trump per acquistare i tamponi per l’accertamento dell’infezione da coronavirus, che consentono di effettuare l’esame in un’ora, mentre quelli ordinari lo fanno in sei o sette ore e, come è facile intuire, il tempo di accertamento è prezioso.

Pur nella nostra crisi ci sappiamo far riconoscere in positivo. Il popolo è pronto a rimboccarsi le maniche per dare un grande contributo di solidarietà con il crescere della consapevolezza di essere una comunità.

Sta alle istituzioni di mostrarsi degne di questo popolo.

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