Zombi

 

Zombi

La bella stagione è alle spalle, nelle località balneari gli ombrelloni e le turiste, sono solo un dolce ricordo, gli stabilimenti sono chiusi, per i gestori, si prospetta una “brutta stagione” più bella del solito, dopo che un distinto signore olandese di 85 anni, Frits Bolkestein, ad aprile nell’auletta dei gruppi parlamentari della Camera ha rassicurato la categoria con l’affermazione: “Le concessioni balneari sono beni e non servizi” di fatto togliendo la spada di Damocle della direttiva europea del 2006. Finite le gite al mare per i fine settimana, da quest’anno per molti italiani dove trascorrere le domeniche diventerà più laborioso.

7 settembre 2018, approda in Parlamento una proposta di legge che disciplina le aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali. Il disegno di legge reintroduce la chiusura domenicale, e affida a comuni e regioni il compito di determinarne il nuovo quadro delle regole. Viene di fatto abrogato l’articolo 31 del cosiddetto “Salva Italia” del governo Monti. Di chiusure domenicali il vicepremier

Di Maio ne parlava già in campagna elettorale. A dicembre aveva lanciato un appello a tutti i partiti per approvare una proposta di legge che preveda una “turnazione con solo il 25% dei negozi aperti”.  Positiva la reazione di Confesercenti: “Apprendiamo con soddisfazione la presentazione in Commissione Attività Produttive della proposta di legge…che disciplina gli orari di apertura degli esercizi commerciali. Era tempo di dare un segnale a migliaia di italiani, imprenditori e lavoratori, che aspettano un intervento correttivo sulla deregulation totale oggi in vigore”. Il Circuito di grande distribuzione Eurospin, farà un manifesto, di approvazione alla proposta, dove leggiamo:”La migliore qualità della vita dei nostri 18.000 colleghi. ci renderà a medio termine tutti più soddisfatti, la Domenica è un giorno importante, tradizionalmente dedicato agli affetti, alla cura di sé e al riposo. L’apertura domenicale risponde ad una richiesta di servizio al cliente, ma il sacrificio è secondo noi eccessivo. Per questo sentiamo il dovere di schierarci a favore di regole nuove.”

In “dittatura”, il 20 giugno 1935 con il Regio decreto n.1010, fu istituito il “Sabato Fascista”, che interrompeva la giornata lavorativa del sabato alle ore tredici, in modo che il pomeriggio venisse dedicato ad “attività di carattere addestrativo, politico, professionale, culturale e sportivo”. Nella “democrazia” del libero mercato i lavoratori del commercio, sono costretti a lavorare anche per Natale, lo scorso anno sulla spinta di una previsione di crescita dei consumi auspicata da Bruxelles, già una trentina di centri commerciali avevano alzato le saracinesche il 25 Dicembre. Ai difensori dei diritti di tutti, tranne che dei lavoratori italiani, stava bene così.  Il sistema come sempre si schiera dalla parte del capitale, i sindacati tacciono, l’acquisto di un capo griffato o dell’ultimo modello di smartphone di domenica o il giorno di Natale pare divenuto diritto inalienabile.

Nel luglio del 2017 si spenge a Toronto il grande regista di origini Cubane George A. Romero, passato alla storia del cinema per la sua trilogia sugli Zombi, prima di Romero la figura dei morti viventi era legata all’oppressione sociale e allo schiavismo, ad Haiti gli Zombi rappresentavano la popolazione colonizzata e messa a lavorare con le mansioni più dure, Romero ribalta la prospettiva, politicizza il messaggio e li utilizza come parabola del fallimento del “sogno americano” e del consumismo.

Nel 1978 il secondo film del primo ciclo, “Zombi”, sposta la narrazione all’interno di un centro commerciale. È lì che i protagonisti provano a nascondersi dagli zombie, corpi morti, senza storia, senza affetti, con un solo vago eco di una vita passata, in quei luoghi, dove si illudevano di vivere consumando, prendendo a morsi un’umanità preoccupata solo da sé stessa, completamene indifferente al bisogno collettivo. Rick Grimes, lo sceriffo leader del gruppo di sopravvissuti nella serie tv “The Walking Dead” dirà ai suoi sodali: “I veri morti viventi siamo noi”. In un mondo di consumatori bulimici che passano le domeniche nei centri commerciali, e ne fanno un diritto sociale, resta il rimpianto dei lanci attraverso i cerchi di fuoco della G.I.L.

 

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