A suon di “dubia”, i dubbi ce li siamo tolti noi

 

A suon di “dubia”, i dubbi ce li siamo tolti noi

Certamente molti di voi si ricorderanno i cosiddetti “dubia” (dal latino = dubbi), vale a dire quel documento sottoscritto da quattro Cardinali, Raymond Leo Burke, Walter Brandmuller, Carlo Caffarra e Joachim Meisner, gli ultimi due dei quali passarono a (si spera) miglior vita in circostanze per niente naturali e chiare poco dopo l’uscita del documento.

In esso, i “fantastici quattro”, così come li ha rinominati qualcuno, proponevano dei “dubbi” circa la eretica esortazione apostolica Amoris laetitia scritta da Bergoglio nel 2016. Le timide domande poste dai dubbiosi porporati non hanno, ovviamente, mai trovato risposta ufficiale, bensì ufficiosa tramite il continuo di dichiarazioni, documenti e azioni politiche e pastorali di “El Missericordiosso”.

Non staremo adesso a dimostrare teologicamente come mai Amoris laetitia è carta utile solo per il gabinetto e di come altrettanto lo sia il documento dei dubia, che pare una letterina scritta da bambini di quattro anni che devono dire alla mamma che hanno rotto il suo vaso preferito; vogliamo invece rilanciare l’entusiasta uscita mediatica che proprio un paio di giorni fa i due reduci Burke e Brandmuller hanno fatto, affermando che i dubia sono ancora senza risposta e che c’è bisogna di fare chiarezza.

I due hanno pubblicato una lettera, rilanciata dal giornalista Aldo Maria Valli sul suo blog, in cui si rivolgono ai Vescovi che nei prossimi giorni si riuniranno, inutilmente, per il vertice indetto dall’Omino Bianco circa la pedofilia nella Chiesa, ignorando invece del tutto il più grosso problema della omosessualità del clero, la cui considerazione costringerebbe un eresiarca a riaffermare l’insegnamento immutabile e perenne in materia di morale. Ma anche di questo non parleremo adesso.

Perché ci fa tanto divertire l’exploit dei due Cardinali? Semplicemente perché la loro connivenza e sottomissione al male e all’errore, fanno di loro dei cattivi tanto quanto il boss dell’ultimo livello.

Già, perché ciò che insegna la Teologia Morale, nonché lo stesso buon senso, è che essere conniventi, omertosi, sottomessi ed obbedienti al male è peccato mortale e rende partecipi della medesima colpa del soggetto agente del crimine cui si sottostà.

Probabilmente i due non hanno ripassato sufficientemente i manuali di quando erano in seminario, o forse gli fa comodo avere lo stipendio cardinalizio a fine mese e restare nella loro quieta vita, ma rimane il fatto che a noi i dubia ce li hanno tolti loro: sono traditori, inaffidabili, incompetenti e bugiardi.

Che si mettano la coscienza in pace coloro che strenuamente difendono l’indifendibile, come ad esempio questo, e tutti quei catto-chic da tastiera e libricini di “soft-spirituality” che si ergono a paladini della Dottrina che nemmeno hanno mai studiato: la realtà è questa, cruda, evidente e incontrovertibile.

I quattro, oggi due, Cardinali dei dubia, e tutti coloro che gli vanno dietro, non hanno avuto il coraggio di proclamare quella verità di cui si sono autoproclamati araldi, ed oggi il loro comportamento disonesto causa ulteriore confusione per tante anime.

Parole dure? Forse. Si ricordino i cattolici che il pastore spesso tiene sì lontane le pecore dal lupo, ma le porta al macello.

Di seguito, per la personale lettura, il testo diffuso da Valli.

 

“Cari Confratelli, Presidenti delle Conferenze Episcopali,

Ci rivolgiamo a Voi con profonda afflizione! Il mondo cattolico è disorientato e si pone una domanda angosciante: dove sta andando la Chiesa?

Di fronte alla deriva in atto, sembra che il problema si riduca a quello degli abusi dei minori, un orribile crimine, specialmente quando perpetrato da un sacerdote, che però è solo parte di una crisi ben più vasta. La piaga dell’agenda omosessuale è diffusa all’interno della Chiesa, promossa da reti organizzate e protetta da un clima di complicità e omertà. Le radici di questo fenomeno evidentemente stanno in quell’atmosfera di materialismo, di relativismo e di edonismo, in cui l’esistenza di una legge morale assoluta, cioè senza eccezioni, è messa apertamente in discussione.

Si accusa il clericalismo per gli abusi sessuali, ma la prima e principale responsabilità del clero non sta nell’abuso di potere, ma nell’essersi allontanato dalla verità del Vangelo. La negazione, anche pubblica, nelle parole e nei fatti, della legge divina e naturale, sta alla radice del male che corrompe certi ambienti della Chiesa.

Di fronte a questa situazione, cardinali e vescovi tacciono. Tacerete anche Voi in occasione della riunione convocata in Vaticano il prossimo 21 febbraio?

Siamo tra coloro che nel 2016 interpellarono il Santo Padre sui dubia che dividevano la Chiesa dopo le conclusioni del Sinodo sulla famiglia. Oggi quei dubia non solo non hanno avuto risposta, ma sono parte di una più generale crisi della fede. Perciò, Vi incoraggiamo ad alzare la voce per salvaguardare e proclamare l’integrità della dottrina della Chiesa.

Preghiamo lo Spirito Santo perché assista la Chiesa e illumini i pastori che la guidano. Un atto risolutore ora è urgente e necessario. Confidiamo nel Signore che ha promesso: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).”

 Walter Cardinal Brandmuller

Raymond Leo Cardinal Burke

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