Antifascismo militante per una cultura dell’odio e dell’intolleranza
La vera cultura dell’odio è solo figlia del sistema che da decenni si nutre di antifascismo, diffondendo, tra la generalità dei consociati, il convincimento che chiunque non sia conforme al sistema o ai valori dallo stesso proclamati e non predichi l’antifascismo sia fascista.
Non se ne può più di questa intolleranza cieca e meschina concepita da chi quotidianamente costruisce e impone alla società, secondo il principio del “divide et impera” l’antifascismo (ed oggi persino l’anticomunismo) come strumenti discriminatori artatamente posti in funzione divisoria, con l’unica finalità di controllare e neutralizzare la massa critica pensante.
Si punta il dito sul passato e lo si criminalizza in nome di una democrazia e libertà ormai pressoché inesistenti, per meglio nascondere quel disegno di controllo e omologazione al pensiero unico globale del quale coloro che predicano l’antifascismo sono umili servitori e solerti esecutori materiali.
In definitiva l’artificio è quello di alimentare l’antifascismo per diffondere una vera cultura dell’intolleranza e della violenza.
Ma la storia un giorno racconterà la verità e affermerà che voi siete stati gli arconti di una dittatura subdola e strisciante ormai in atto da decenni, che ha violentato sistematicamente la società e gli individui, privandoli persino del diritto di accedere ad una informazione oggettiva, corretta e imparziale, ma soprattutto ingabbiando il libero pensiero ed il libero sentire nell’inganno dell’omologazione al pensiero unico.
Un vero e proprio paradigma: sei conforme al pensiero unico? Allora sei nel giusto e sei nel vero!
“Ecce” Italia