Diversamente intelligenti

 

Diversamente intelligenti

È impressionante come ogni singolo atto compiuto dal Governo Conte debba essere l’ultimo per una questione di decenza, e come, invece, esso torni ad essere il penultimo, di una serie che non finisce mai: come un famoso rotolo di carta igienica, come Beautiful, come il numero periodico misto che si sviluppa e si distende a destra della virgola, prove tecniche di relativa eternità. 

Metti il caso di quella ragazza che si è presentata domenica a Ciampino, vestita con l’uniforme dell’Islam, e che abbia detto di essersi trovata bene laggiù, dove ha trovato, insieme ad una religione nuova – quella dei propri rapitori – anche chi l’ha ingravidata facendola diventare madre: africano e nero è meglio, fa trend.

Metti che la succitata ragazza abbia svolto una missione fondamentale – quella di far giocare dei bambini – e che lo abbia fatto per conto di una strana Onlus che ruota intorno ad una pizzeria, e che annovera delle persone che hanno incespicato nella Giustizia.

Metti che, per andare a prendere questa ragazza – che stava benissimo dov’era, per sua stessa ammissione – il Governo italiano abbia sollecitato l’intervento dei Servizi turchi, procurandosi un debito con chi ci viene a rompere le scatole, nel Mediterraneo, dove lavora l’ENI, e con chi, approfittando della nostra inerzia mortuaria, ci ha già sfilato da sotto il naso il controllo  della Libia e quello della Somalia, un Paese che muore di fame, sotto il quale però giacciono degli immensi depositi di petrolio. 

Metti che a ricevere la pulzella di Mogadiscio, a Ciampino ci fossero nientepopodimeno ché Conte e Di Maio, muniti di mascherina (una, quella del Giggino nazionale, addirittura col tricolore), e che tale cautela  fosse nei fatti vanificata da un ciclopico assembramento di militari, di famigli, di cineoperatori e di altra varia umanità, senza che nessuno si preoccupasse di scioglierlo: e questo, mentre compaiono immancabilmente degli uomini in divisa, armati di penna e di blocchetto per i verbali, magari anche di manganello, allorché si riuniscono più di tre persone, l’una a distanza di due metri dall’altra, per annunciare ai passanti che stanno morendo di quarantena.

Metti che l’emulo di Metternich e di Talleyrand, per gli amici Giggino, se ne sia rimasto in disparte mentre montava l’euforia per l’arrivo della signora Silvia, e se ne sia uscito solo alla fine, mentre scorrevano i titoli di coda, per annunciare a tutti i presenti, con la voce rotta dalla commozione, che tutto ciò era avvenuto nel giorno in cui si celebrava la festa della mamma, e che lui non poteva esimersi dal rivolgere il suo affettuoso pensiero a tutte le mamme del mondo: groppi alla gola, lacrime furtive, l’umidità nell’aeroporto che raggiungeva picchi maligni.  

Metti pure che – a parte i costi per l’utilizzo del “Falcon”, che non sono quelli di una bicicletta, le spese  per il mantenimento dei “nostri agenti in Somalia”, e altro connesso – il Governo gialloverde, per riportare a casa la signora Silvia (alias Aisha) che non voleva tornarci, abbia  dovuto cacciare più di quattro milioni di euro (quanti ne bastano a tutti i terroristi di Al Shabaab  per vivere felici altri cento anni o per comprare le migliori armi che sono attualmente in circolazione, qualora decidessero di rimanere ancora in servizio): il corrispettivo dei soldi che servirebbero per impedire  a qualche centinaio di imprenditori disperati di guardare con sospetta cupidigia il vano  della finestra, e a qualche migliaio di vecchietti di chiedersi cosa li aspetti dopo aver consumato l’ultima scatoletta di tonno…

Metti.

Metti.

Nel mettere, e nel tirare le somme, ciò che viene fuori é che questo Governo é formato da ‘diversamente intelligenti’.

Imbecilli, no.

Non é carino, non é bello, non mi permetto.

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