C’è il disegno della bambina che ritrae il compagno della madre mentre la accarezza in maniera ambigua, c’è il bambino di otto anni portato via alla famiglia per un presunto abuso, e poi la ragazzina ufficialmente tolta alla famiglia dopo una violenza, la quale rivela agli inquirenti che gli operatori hanno trascritto cose non dette, e via dicendo. Bambini strappati alle famiglie per motivi o futili o inventati, per essere dati in affido a famiglie “moderne”, di lesbiche, gay, pedofili, e strutture di dubbia validità. Ormai la questione è arcinota, non stiamo parlando di un girone dantesco, ma dei fatti di Bibbiano, Italia, 2019.
Sono ormai passate alcune settimane da quando la questione è per così dire “esplosa”. Tutto è partito da un’intuizione della pm Valentina Salvi, la quale si è ritrovata sul tavolo un numero smisurato di fascicoli per presunti abusi su minori che non ci sono mai stati, tutto questo in un areale assolutamente ristretto, come quello della Val d’Enza, provincia di Reggio Emilia. Da questo strano caso, sono partite le intercettazioni, le indagini, le acquisizioni dei vari atti, e l’inferno è venuto alla luce. Una fitta rete di professionisti, giudici onorari (coloro che prendono in esame i casi dei tribunali dei minori) spesso conniventi con le strutture, le case famiglie, il centro studi Hansel e Gretel, assistenti sociali e dirigenti vari. 29 indagati, migliaia di famiglie distrutte e di bambini traumatizzati per sempre.
Allo stato attuale delle indagini, sappiamo che questi loschi individui avevano organizzato una rete intricata e spietata di associazioni e affidi, la quale riusciva, appellandosi a futili motivi o addirittura inventati, a togliere quello che una madre e un padre hanno di più caro, i figli. Figli che poi venivano affidati alle strutture autorizzate, le quali ovviamente ricevevano enormi compensi per la prestazione, oppure a famiglie – come già scritto precedentemente – “moderne”, di gay o di lesbiche, e a volte addirittura di pedofili.
Intercettazioni audio/video strazianti, bambini che piangono disperatamente perché non vogliono lasciare la madre. Perché la natura non sbaglia mai, e il rapporto intimo che c’è tra una madre e suo figlio è quanto di più eterno si conosca, e strappare un figlio ad una madre per darlo ai moderni orchi, è qualcosa che meriterebbe ben altre pene da quelle ordinarie.
Non si è fatta attendere la reazione del popolo, che unitamente alle prese di posizione di alcuni partiti e movimenti politici, si è scagliato contro il PD e il liberalismo progressista in generale. Onestamente, se la dirigenza del Partito Democratico è o non è direttamente coinvolta in questa vicenda a me importa il giusto, e comunque sarà la magistratura a stabilirlo. Quello che mi interessa è far capire come non già il PD, ma tutta la sinistra del capitale, il progressismo liberale, sia ideologicamente connivente con questa vicenda.
Poiché è banale dire che, oltre all’aspetto economico e utilitaristico che sempre guida l’agire degli uomini in questa epoca postmoderna, c’è un aspetto ideologico che esce violentemente da questa situazione e si palesa per quello che è; il trionfo dell’ideologia gender. Gli orchi di Bibbiano non volevano soltanto guadagnare, volevano perpetuare l’attacco, ormai storico da parte del liberismo, alla famiglia, elemento cardine della civiltà umana, nucleo sociale e comunitario primigeno, attorno al quale si è edificato il mondo. Volevano creare una casistica che facesse numero, statistica sia in tal senso, cioè dimostrando come la famiglia “tradizionale” sia il luogo di possibili abusi, incapacità educative, rapporti conflittuali ecc., che nel senso opposto, ovvero dimostrando come le famiglie (??) moderne composte da individui dello stesso sesso potessero surrogare tranquillamente la diversificazione antropologica quindi educativa materna e paterna.
C’era quindi qualcosa di ideologico in quello che è successo, qualcosa di oscuro e tetro in cui l’attacco alla famiglia era l’aspetto preponderante.
Nessuna teoria politica, lecita o meno, può essere attuata tramite una spietatezza del genere, un odio viscerale verso la natura delle cose, verso la storia e soprattutto verso la vita. Perché chi se la prende con i bambini se la prende con la vita stessa, con la continuità, con la creazione, con il passato e con il futuro. E allora una teoria politica che non concepisce pietà nemmeno verso i bambini, è la cifra di una corruzione ideologica profonda, che rende palese l’inumanità di questo mondo liberal-capitalista, che a quanto pare, non ha più punti di riferimento.