La vera rivoluzione è partita dal popolo nel pallone

 

La vera rivoluzione è partita dal popolo nel pallone

Domenica 2 maggio 2021 dell’ era pandemica.

Le entrate per piazza Duomo a Milano sono tutte controllate ma di bloccato o transennato non c’è nulla; per il Prefetto e il Sindaco Giuseppe Sala bloccarle sarebbe stato dare il ad una rivoluzione; già nel pomeriggio qualche gruppo sparuto di ragazzi era in giro per san Babila e galleria Vittorio Emanuele in una domenica trincerata da proibizioni da falso rigore dei DPCM e leggi anticostituzionali  che “ causa pandemia” appunto negavano assembramenti all’ interno di locali che non avendo posti a disposizione o tavoli fuori erano e restavano come a marzo, chiusi.

Il pomeriggio in piazza duomo c’è la ressa; una ressa festosa perché l’Inter(nazionale) è vincitore del 19° scudetto. Da tempo i tifosi “irriducibili” sognavano questo momento e finalmente potevano portare a casa un anno di sacrifici che avevano visto combattere la squadra anche in tempi in cui in un popolo normale non sarebbe stato uno dei principali problemi.

Ma siccome di normale una parte di noi italiani non ha nulla soprattutto in questi tempi e siccome pecunia non olet e nel calcio di “pecuniae” ce ne sono fin troppe ecco che tutto si livella e quella che sarebbe potuta esplodere giorni fa da dissidenti civili davanti a Montecitorio che chiedevano la “possibilità di lavorare” si è trasformata nella festa del pallone stufo di stare al chiuso e con la voglia matta di urlare per la propria squadra e riprendersi i suoi spazi.

Del resto lo sappiamo tutti che la stessa Costituzione “nata per gioco “ un gioco ancor più oggi malsano e maldestro recita all’ articolo 1 che “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul pallone” e quando Rita Pavone cantava “ perché perché la domenica mi lasci sempre sola” in realtà non parlava della semplicistica partita di pallone ma metteva in gioco tutti quei diritti “ violati”  in merito alla donna e a quel suo stato di

 “ sottomissione femminile al brutale maschio occidentale “ che sarebbe diventato oggi cat calling e roba su di lì; nati e perpetrati nella “ colonia Italia” sotto il segno della bandiera “ super santos” .

Vae Victis! Quando il leone esisteva correva dietro a quel qualcuno che oggi ha l’ardire di governare;  i tempi sono finiti abbondantemente e vi hanno lasciato in eredità una palla che archetipicamente è anche il simbolo più consono a ciò che intorno ci accade.

Il mondo stesso è una sfera e per “ chi non ha le palle” quale modo migliore di riprendersi le libertà negate se non attraverso una palla ?

Si potrebbe anche trovare un significato positivo all’ evento, sapete ? non li abbiamo portati in piazza con il “panem”, ma ci siamo riusciti con il “ circenses”; magra consolazione se ci fosse una progettualità a tutto questo fracasso.

In realtà si rimane sempre e per sempre ancorati a quei luoghi comuni che caratterizzano la maggior parte di noi ma che a differenza di un tempo passato oggi sono infarciti di quel mondialismo di cui tutti, chi più chi meno siamo purtroppo partecipi.

E allora avanti a pizza, mandolino madonna se sono tutti made in China e con il beneplacito di quella vecchia bacucca che è divenuta “ mamma America” . Noi critichiamo loro e siamo lo stesso; morire di fame prima che di covid ma stavolta non saremo salvati da un’ asteroide ma da una palla; la stessa che supererà gli #ioapro #disobbedienti #voxitalia #rinascimentoitalia e quant’ altro al grido da camera di forza Inter!

E se non cambieranno le cose difficilmente potrà cambiare persino la stessa scrittura storica: ve lo assicuro.

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