Lettera aperta all’opposizione

 

Lettera aperta all’opposizione

Cara Opposizione,

 

ti scrivo perché non riesco più a vederti, dove sei andata?

Per un attimo avevo pensato che potevi mandare a casa il governo Conte, che avresti coraggiosamente contrastato i lockdown, la chiusura delle attività commerciali, la povertà che stava seguendo la disoccupazione e l’aumento di bollette e tasse. Magari con il referendum, forse con candidati “di forza” alle ultime regionali. Nulla di tutto ciò.

Con il referendum, un tira e molla con prima un “SI poi un NO poi di nuovo il SI”, su cui non si è capito se si voleva rispettare il voto fatto alle camere, dare “la spallata” al governo Conte o semplicemente si era nel mezzo del guado senza comprendere cosa conveniva (e non ciò che era giusto) fare.

Ora, le campagne fatte sottotono, per non disturbare la maggioranza, su diversi cambi di amministrazioni comunali per venir puniti dal nostro stesso elettorato che non è andato a votare in molte città.

Cara Opposizione, ti sei spaventata per quanto stavi andando bene o sei preoccupata dei cali di consenso che PD e Cinque Stelle stanno subendo e vuoi metterci riparo? Vi hanno minacciati o siete sulla stessa barricata liberista e liberticida dei nostri avversari?

Se foste morti vi direi: battete un colpo se ci siete. Ma non siete morti, anzi, godete di ottima salute e quindi dove vi siete nascosti? perché rifiutate una battaglia che sarebbe doverosa per la nostra Patria e gli italiani?

Questa vigliaccheria la pagherete e citando quello che disse la madre di Muhammad XII vedendo il figlio piangere davanti a Granada ormai persa ed in mano a cristiani, «Non piangere come una femmina ciò che non hai saputo difendere come un uomo».

Bruno Laganà

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