Quando, il terzo potere, quello giudiziario, dimostra in almeno tre occasioni, distribuite lungo l’arco temporale di decenni, di essere troppo vicino ad una delle parti in causa, é difficile non vedervi che é saltato lo schema di Montesquieu, che é consustanziato con la democrazia formale, e che, se non c’é democrazia, deve esserci qualcos’altro, che alcuni chiamano dittatura.
O falsa democrazia: la differenza é la stessa che passa tra il pan bagnato e la zuppa. I fatti risalgono al 1993: fine della Prima Repubblica sancita da un commando di magistrati. Tutti alla sbarra. Tranne i maggiorenti del PCI, quelli che incassavano la tangente più scandalosa, direttamente dall’Unione Sovietica, cioé dai nostri nemici potenziali acquartierati dietro la cortina di ferro. Era come se dei senatori romani prendessero soldi da Cartagine durante le guerre puniche, e la cosa finisse lì, senza neppure un processo.
Successivamente, furono presi di mira Berlusconi, che era al Governo, per delle irregolarità nella scelta dei propri trastulli sessuali, e anche Salvini, sempre al Governo, per aver cercato di ostacolare in qualche modo le invasioni barbariche favorite dalla falsa Sinistra. In ciascuno di questi casi, la bilancia della Giustizia é parsa taroccata: ma deve essersi trattato solo di un’impressione, legata al fatto che la corrente più forte dell’apparato giudiziario si definisce ‘democratica’, quando in una vera democrazia la Magistratura non solo non dovrebbe dividersi in correnti, ma non dovrebbe neanche porsi il problema se convenga attribuirsi un’etichetta: men che mai se richiami su di sé il sospetto di avere introiettato dei principi politici e, quindi, di procedere, nella realizzazione dei propri adempimenti, in modo parziale. Nel Paese, e in un’epoca, in cui un presidente del Consiglio annuncia di aver creato una commissione per individuare e colpire le fake, francamente mi sarei aspettato che qualcuno cominciasse proprio da lui, che é l’incarnazione della falsa democrazia, non avendo mai ricevuto nemmeno un voto (l’ultimo, sul libretto universitario), e che continuasse col PD – che é il partito delle elite, dal lontano 1991, ancorché si ostini ad indossare le mentite spoglie del partito della gente comune – per poi passare al M5S, che é una concentrazione di fake.
Nato sulle note del Vaffanculo, che é orecchiabile quasi quanto il Vappensiero di Verdi, il partito di Grillo ha finito per mandare affanculo solo i propri elettori trincerandosi nel Palazzo che aveva promesso di bombardare, ma che fosse tutta una fake, di proporzioni ciclopiche, doveva apparire evidente già soltanto nel passare in rassegna alcune diapositive, come quella in cui Grillo viene ritratto di spalle e di fronte nell’atto di salire e di scendere dal ‘Britannia’, o quell’altra in cui i Casaleggio, gli inventori della truffa telematica intitolata a Rousseau, fanno combriccola con Enrico Sassoon, cioé coi Rotschild, col Bildelberg, con l’Aspen Institute, con tutto il mondo che , nella toponomastica aggiornata di questo quarto di secolo, sta sopra, mentre il resto dell’umanità normalmente sta sotto. Insomma, il Governo attuale é la somma e la sintesi di due fake, perché PD e M5S hanno in comune, al di là dei distinguo circostanziali, la stessa filosofia: che si traduce nella proposizione di una società piatta, indifferenziata, incoesa, in cui non ci possa essere spazio per la rivendicazione dei diritti sociali (rimanendovi solo un pò per quelli civili, che sono divisivi per definizione) e nella formula ‘uno vale uno’, il viatico per la legittimazione di una classe dirigente che non capisce niente ma esegue disciplinatamente le disposizioni dell’Alta Banca. Ciò che garantisce, almeno nel medio termine, una certa continuità a questa situazione, é che anche la Destra di Governo, ricacciata all’Opposizione con mezzi impropri, é una fake.
Lo é perché fa del tutto, con la sua inerzia catatonica, per avvalorare il dubbio che sia solo necessaria come semplice correttivo di un sistema che si autodefinisce democratico ma che, nei fatti, ruota intorno agli interessi di una specie di partito unico – il PD – che estende, incontrastato, il proprio controllo sui Media, sugli istituti di credito, sulle Università, sulla Scuola, sui Tribunali, sull’Editoria, lasciando agli altri attori della società civile, privi di potere, solo una funzione decorativa. Una falsa Destra, una falsa Sinistra, una falsa democrazia, una fake. Ma se lo dici all’Italiano medio, al tuo vicino di casa, lui risponderà che non ci crede, che non é così.
Molti anni fa un grande paroliere, Mogol, scrisse per Lucio Battisti ‘Non é Francesca’, una canzone in cui descrive mirabilmente il placido scetticismo dei cornuti. Uno che sapeva leggere quasi meglio di quanto sapesse scrivere. Uno bravo.