Venite già pisciati

 

Venite già pisciati

Bisognerebbe risalire alle radici dell’ermeneutica della conoscenza per comprendere quello che possa essere il suo valore “comune”. Chi conosce cosa per dirlo in parole povere e che cosa accomuna una certa visione di fatti da cui scaturiscono poi delle idee da mettere in campo.

Consapevoli di tutti i limiti, o meglio, di tutte le possibilità che gli esseri umani hanno nel loro essere ( ancora per poco) sociali e consapevoli altresì del fatto che esiste una netta diversità tra quozienti di intelligenza e “indici di egoistico gradimento” abbiamo estrapolato dal decreto-legge 22 aprile 2021, n.52 questo piccolo schema che in immagine vi proponiamo.

Consapevoli del fatto che se il “sonno della ragione genera mostri” l’eclissi della stessa fa sì che di un patrimonio di idee volte ad una soluzione su vera o abusata pandemia, si possa anche superare la acre comicità di chi ci governa e scadere così nel pecoreccio circo a cui tutti oramai, o meglio tutte le categorie sono abituate.

E’ ovvio che non potremmo farci distogliere da una “dovuta demenza” e fuggiremo anche da una voluta; qui è in gioco qualcosa di più grande che significa mettere in difficoltà con ogni mezzo e ad ogni costo tutto il popolo (o quel che ne rimane) Italiano.

Il decreto legge in questione infatti ha nel suo testo di 32 e più pagine (allegati compresi) delle idiosincrasie che da una parte servono a far cassa ai comuni con multe e sanzioni, dall’ altra a rendere difficile la vita dei ristoratori “rei” di aver intrapreso senza particolari sussidi ma con tutti i “Sisifi” sforzi del caso una attività.

Questa è una nazione dove non si è tenuti a pensar male intendiamoci: si è costretti.

Soprattutto quando si legge che se vado con un amico a mangiare una pizza in piazza cercando magari in un piovoso giorno estivo, nel vivo di quei temporali di fine estate riparo nel mio unico centimetro quadro del mio ombrello, dovrò poi a bisogno impellente andar “ di fratta in fratta” come il vate del sottoscritto più romantico e famoso,  cercando invano nella sfera metropolitana un luogo tranquillo dove sguinzagliare il mio bisogno, attento a non farmi multare di notte come di giorno ? ebbene si perché vedete quando la gestione di una “pandemia” si mette in mano a virologi che pretendono di fare i politici e politici che pretendono di fare i virologi rimane solo ciò che non pretendere di essere nulla perché è: il virus che come tale riesce tra i suoi malanni e nelle sue tragiche morti di farci sorridere di rabbia facendoci rendere conto ( a pochi ma buoni ) che cosa sarebbe stata la giungla politica di pentastellati ne affini senza la sua presenza ?

Un deserto che avanza anche in un campo ahinoi dove al di la delle lungaggini eccellevamo un tempo: quello del diritto.

Oggi non è più così perché tutto è lasciato alla spettacolarizzazione di un pollaio politico che si “occupa” dell’importanza dei generi, dello ius soli del ddl zan (con possibilità di stupro annesso solo per chi ha grilli per la testa ) e dello spritz pomeridiano.

 Sarebbe allora davvero da chiedersi se non sia il caso di trattenerla per sempre quella pipì che forse è l’unica sostanza degna anche ad un certo tipo di potere.

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