I problemi del domani? Asteroidi e proprietà
Il cosmo, fatta eccezione per alcune profondità dei mari, rappresenta ormai l’ultima ed unica vera frontiera inesplorata per l’essere umano. La corsa allo spazio dell’uomo la si potrebbe vedere come l’inerpicarsi su per una collina molto ripida. Fino a che si sale l’andatura è bassa e faticosa per poi, una volta raggiunta la sommità, aumentare ed alleggerirsi mentre si percorre il versante in discesa. In questo momento la razza umana sta scalando lentamente il versante in salita.
Il “capitalismo spaziale” di nuova concezione, formato dagli Elon Musk (SpaceX) o da Bigelow Aerospace per fare alcuni esempi, con la sua vocazione espansiva sta dando una notevole spinta a questo processo. Già si sta parlando di villaggi turistici a gravità zero per ricconi annoiati ed alla ricerca di nuove esperienze. Sono ormai cronaca, realistica e non più meramente fantascientifica, i vari progetti per l’installazione di colonie su Marte o di villaggi sulla Luna entro il 2050.
Anche le agenzie spaziali di stato si stanno facendo sempre più intraprendenti. Roscosmos, CNSA, ESA e NASA sono a lavoro a molteplici progetti come nuove stazioni spaziali o nuovi vettori.
Tuttavia il punto di svolta dell’esplorazione del cosmo non sarà rappresentanto da risultati come la colonizzazione di Marte, quantunque essi siano d’importanza fondamentale, ma dalla realizzazione di veicoli in grado di raggiungere un altro obbiettivo: la Fascia d’Asteroidi.
La Fascia rappresenta il più grande giacimento di risorse grezze che l’essere umano conosca. Si pensa che alcuni degli asteroidi più piccoli contengano abbastanza risorse da soddisfare il fabbisogno della popolazione mondiale per diversi decenni riguardo metalli come ferro, platino, oro, cobalto, nichel ma anche risorse come gas solidificati e ghiacciati, acqua o carbonio.
Mettere mano su questo enorme giacimento di risorse rappresenterebbe raggiungere la sommità delle nostra immaginaria collina dell’esplorazione spaziale. Per usare un termine economico, la Fascia rappresenta il Break Even Point degli investimenti nella corsa allo spazio. Da quel momento la strada per i viaggi extra sistema solare non sarebbe proprio in discesa ma sicuramente più semplice. Tutto quanto è lì pronto per chiunque possieda la tecnologia sufficiente per raggiungerlo.
Per questo una guerra fra umani ed extraterrestri sarebbe maggiormente realistica non per il possesso delle risorse della Terra ma per il possesso delle risorse della Fascia.
In futuro, quando la tecnologia lo permetterà, si potranno trasportare quegli asteroidi vicino al nostro pianeta e posizionarli in una orbita favorevole (magari intorno alla Luna o a Marte) mentre si raffinano risorse o le si estraggono per mandarle sulla Terra.
È a questo punto però che sorge il grande problema. Il mondo, l’ONU in particolare, non si è ancora dotato di un impianto legislativo che regoli i diritti di proprietà su quella gigantesca fortuna. Dunque di chi saranno quegli asteroidi una volta che essi potranno essere raggiunti?
Rispondere a questa domanda è difficile perchè qualunque risposta si dia essa apre un’altra serie di problemi a loro volta di difficile risoluzione. Saranno delle compagnie di estrazione? Dei proprietari titolari delle orbite dove essi saranno posizionati? O magari delle aziende spaziali private? O ancora degli stati, per tramite delle agenzie spaziali, in cui queste aziende hanno le sedi legali? Oppure gli stati della Terra si saranno già accordati sui diritti su asteroidi e orbite? Verranno stabiliti dei canoni di concessione? E se si a quanto sarebbe giusto che ammontassero?
Problemi su problemi. Ancora una volta la proprietà ed i diritti da essi derivanti diverranno una far west di difficile pacificazione e da cui, probabilmente, emergeranno i nuovi potentati economici non più transnazionali ma tranplanetari.