Di Manlio Lo Presti
Da qualche mese si parla della fazione Houthi in maniera estesa. Si tratta di un agguerrito raggruppamento di fede sciita nato nel 1992 e che si oppone al governo ufficiale yemenita. Gli Houthi si muovono rapidamente e con abilità in un mare insidioso con tattiche militari molto pericolose. Compiono razzie per depredare e creare caos nei mari il cui sbocco si sono conquistati a colpi di mitragliatrice e di razzi.. Lo strozzamento del traffico marittimo provocherebbe danni ingenti ai gruppi di interesse, prevalentemente angloamericani. Questa è la versione pastorizzata dei periodici di regime. È opportuno ricordare che essi hanno un nemico mortale che è il movimento Al Qaeda che presenta non poche zone d’ombra e ambiguità mai chiarite nei suoi passati e forse attuali rapporti con gli Usa che li ha accusati di essere gli autori dell’attacco alle torri gemelle. Accusa fino ad oggi non verificata da prove inconfutabili. Non si esclude quindi a breve un “riarmo” ad orologeria di Al Qaeda, a tutela degli interessi commerciali e geopolitici degli angloamericani.
Tenuto conto che l’attivismo, definito piratesco, ha origini ultradecennali viene il sospetto che l’improvvisa” notorietà” di questa minoranza etnica sia stata costruita a tavolino per ingigantirne i pericoli al punto tale da giustificare un massiccio intervento militare angloamericano nella zona. Sarebbe l’occasione per lanciare su vasta scala una massiccia presenza navale militare. La posizione geografica yemenita presenta molti punti geopolitici interessanti: l’area è ricca di petrolio ed è un punto di osservazione per i movimenti dell’India e dell’Africa orientale dove si sta sviluppando la presenza cinese. Non va dimenticato che per gli americani colpire la Cina costituisce un obiettivo prioritario rispetto ad una demolizione e allo spezzettamento della Russia in 26 staterelli, come auspicato in un recente ed inopportuno convegno al senato italiano patrocinato da un eminente partito dell’attuale maggioranza. Il loro sogno, tuttavia, si infrange di fronte ad una pericolosa alleanza pragmatica fra Russia, India e Cina avente lo scopo di rallentare la realizzazione delle pretese americane avviluppando gli Usa in una morsa a lento restringimento.
Gli Usa sanno benissimo che non sono i soli a trafficare in loco e, forse, ci andranno cauti. Esiste una notevole presenza russa e cinese, con l’India che, nemica mortale della Cina, per ora, sta a guardare con un vasto dispiegamento di cannoni lungo il confine cinese. Insomma, gli Houthi diventano più attivi del solito grazie alla crescente esposizione mediatica. Si tratta della solita Psychological Operation in pieno stile rivoluzione colorata per creare nuove occasioni di intervento aereo e navale Usa e di disturbo degli avversari russi, cinesi e indiani presenti nell’area?
La creazione di una scusa per attaccare l’Iran con migliaia di aerei americani è costruita lentamente e senza sosta. Viene narrato che gli israeliani hanno eliminato (forse e non è detto che non siano stati gli Usa) il comandante militare supremo e ora il n. 2 di Hamas (sempre forse). Da anni continuano decine di scaramucce militari, specialmente ai confini della Siria con l’Iran. Gli Usa continuano a derubare il petrolio siriano e cercano una scusa per bombardare l’Iran per saccheggiare i 23.000.000.000 VENTIREMILIARDI DI BARILI DI PETROLIO che giacciono nel suo territorio!
Tutto questo accade alla faccia della svolta ecologica green con le treccine che vale per l’Europa che deve implodere, mentre Russia, Cina, India e molti altri Paesi aderenti alla federazione BRICS sono esenti da limitazioni ecologiche ritenute come una imposizione americana al loro sviluppo economico costruito sui fossili. Un percorso adottato fino a poco tempo fa dall’Occidente che ora tenta di stritolare i Paesi Brics con la teologia ecologica sostenibile inclusiva elettrica, ecc.
Se guardiamo oltre la diligente lettura della notizia singola, riusciamo a vedere “OLTRE IL GIARDINO”. Riflettiamo
Immagine: https://www.quotidiano.net/esteri/israele-e-il-nuovo-fronte-la-minaccia-degli-houthi-alle-navi-nel-mar-rosso-attacchi-ogni-12-ore-9ca55d18