Democrazia come pretesto

 

Democrazia come pretesto

La classe dirigente anglo-americana ha un atteggiamento curioso nei confronti della democrazia. Sembra interpretato come un qualcosa che va bene agli Stati Uniti e ai loro alleati, ma è dannosa per i paesi che non accettano il loro ruolo nell’ordine internazionale guidato dall’America.

L’espressione più chiara di questa idea è l’attacco permanente contro i paesi dell’asse della Resistenza, quali la Siria, il Libano e l’Iran. Questo attacco si svolge a tutti i livelli, incluso il sistema dei media e la loro limitazione, proibizione e perfino chiusura degli accessi sui social media.

Così è accaduto ad esempio con il network informativo di Hispan Tv, che ha subito la censura da parte della società Google e da Youtube, portando alla chiusura dei suoi canali globali con una decisione inaccettabile delle autorità statunitensi, dimostrando che queste reti sono soggette al controllo preventivo che non ha nulla a che spartire con la sbandierata libertà di informazione e di opinione.  Stesso trattamento riservato anche alla rete libanese Al-Manar ed a quella di Al-Mayadeen.

Questi episodi dimostrano con chiarezza come opera il potere della elite dominante. La pagina su You Tube è stata riaperta dopo il provvedimento di censura ma senza possibilità di accedere ai suoi archivi ed alla sua ricca storia documentata di reportage e di notizie su quelle quelle regioni che vengono silenziate dai media occidentali (es. la guerra in Siria). Ancora peggio per le reti libanesi che, essendo considerate collegate con Hezbollah, partito presente nel Parlamento libanese, vengono considerate “reti terroriste” e come tali viene negato loro l’accesso ai loro corrispondenti sul territorio statunitense e sequestrati i loro conti bancari.

Provvedimenti analoghi sono stati presi dalle autorità USA contro la rete russa RT News ed RT Actualidad (in spagnolo) diffuse negli USA. Nello scorso mese di novembre, le autorità del Congresso USA hanno decretato il ritiro delle credenziali stampa al network RT sulla base di un voto unanime da parte del Comitato Esecutivo dell’Ufficio dei corrispondenti di Radio e Televisione nel Congresso. Un atto di autorità unilaterale sulla base del quale viene limitata la possibilità di trasmettere da parte di questa rete sul territorio degli Stati Uniti.

Il piano maestro di Washington è quello di cercare in ogni modo di silenziare le voci dell’Asse della Resistenza che contrasta le politiche imperialiste degli Stati Uniti e dei loro alleati, impedendo di controbilanciare la campagna di falsificazioni e di menzogne che il dipartimento di Stato, l’AIPAC e la CIA fanno diffondere sulla Siria, sul Libano e sull’Iran attraverso i loro mega media collegati, dalla CNN alla Reuters, alla NBC, Fox Nexs, ABC, Associated Press, ecc… Una campagna che prepara il pubblico statunitense alle nuove guerre ed agli assassinii di massa che USA, GB, Arabia Saudita ed Israele si apprestano ad organizzare in Medio Oriente.

Appare evidente che, al governo statunitense, risulta scomodo un paese sovrano come l’Iran, che rappresenta una spina nel fianco della sua politica egemonica, in quanto in grado di affrontarlo sul suo stesso terreno e di sgominare i suoi alleati, come accaduto nella guerra in Siria e in Iraq.

Allo stesso tempo come il Piano di Azione Congiunta -JCPOA – l’accordo sul nucleare ha dimostrato la forza della nazione persiana in materia di realizzare un programma nucleare in funzione dei propri obiettivi nazionali, mostrando al mondo che l’unico che non adempie agli accordi stabiliti tra i firmatari del gruppo 5+1 è precisamente il governo degli USA.

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