di Luciano Lago
Quando si chiude un anno e inizia uno nuovo, è tempo di bilanci, di quanto è accaduto e delle lezioni che abbiamo appreso.
Nell’ultimo anno appena trascorso abbiamo imparato, tra le altre cose, che le élite di potere anglo sioniste non si fermano davanti a nulla quando è in gioco il mantenimento della loro egemonia. Così si spiega come non si siano fermati davanti al massacro degli innocenti dei 9.000 bambini di Gaza uccisi dall’esercito di Israele (con il supporto degli Stati Uniti) nella loro operazione di sterminio della popolazione palestinese che resiste all’occupazione ed all’assedio. Naturalmente tutto avvenuto con il pretesto dell’attacco del 7 Ottobre che aveva (ormai acclarato) complicità nei servizi di sicurezza israeliani.
D’altra parte, l’Esercito dell’egemone USA non aveva avuto remore nel condurre il massacro di circa un milione di iracheni nell’invasione dell’Iraq nel 2003 per prendere il controllo di un paese importante e strategico per le sue riserve di petrolio. Allo stesso modo non c’erano state esitazioni nel condurre le operazioni di destabilizzazione della Siria, dal 2011 in avanti, con l’introduzione dei gruppi jihadisti, sostenuti dalle potenze occidentali (USA, GB e Francia) e da Israele per rovesciare il regime di Bashar al Assad, anche se questo è costato centinaia di migliaia di morti, distruzione di quel paese e crisi alimentare ed economica. Tanto meno gli statunitensi e i loro reggicoda si sono fatti scrupoli di occupare intere zone del nord della Siria, stabilendo le loro basi per saccheggiare il petrolio siriano e avere il controllo delle rotte di quel paese.
Si potrebbero elencare le altre operazioni di questo genere fatte in precedenza o successivamente, come l’aggressione alla Libia e l’occupazione dell’Afghanistan durata 20 anni, la Serbia, ecc..
Tutte operazioni fatte con la stessa tecnica di inventare pretesti e passare all’azione, elevando una cortina di propaganda tossica a livello mediatico per convincere l’opinione pubblica che loro (USA, Israele e complici europei) sono l'”armata del bene” e gli altri (l’Iraq di Saddam Hussein, Assad della Siria, Gheddafi della Libia, ecc.) erano l’asse del male. Lo stesso asse del male che oggi, per la loro propaganda, è rappresentato da Hamas, da Hezbollah, dall’Iran dagli Houthi e dalla Russia e dalla Cina.
Una spiegazione elementare e farsesca che viene sbugiardata dalla furia con cui i signori dell’armata del bene a Gaza uccidono e fanno a pezzi con le bombe e con le armi USA gli inermi neonati e bambini piccoli, l’assassinio deliberato di donne incinte e bambini appena nati, l’assassinio di vecchie signore in chiesa o in moschea, il massacro condotto nei campi profughi, negli ospedali e l’esecuzione di prigionieri denudati e umiliati.
Loro, gli anglo sionisti, non si fermano davanti a nulla e il loro credo si trova nella pretesa superiorità, il loro sentirsi eletti o eccezionali, al di sopra delle leggi e del diritto internazionale. A loro è concesso tutto e garantita l’impunità.
Tuttavia abbiamo imparato nell’anno appena trascorso che qualche cosa sta cambiando e che, la gran parte del mondo, il così detto sud del mondo, non accetta più questa narrazione e, nell’epoca dei media e dei social, tutto è divenuto trasparente ed i video, le foto e i filmati delle atrocità commesse dagli israeliani, analoghe a quelle fatte dagli americani in Iraq o Afghanistan, sono sotto gli occhi di tutti. Così che l’indignazione cresce, il senso di rivolta aumenta tra i popoli e agli egemoni sono cadute le maschere di quanto sostenevano. L’armata del bene oggi è vista per quello che è realmente: l’armata degli assassini, oppressori dei popoli, usurpatori di terre, neocolonialisti e sfruttatori.
Inoltre abbiamo potuto constatare che la superpotenza imperiale del dollaro sta svanendo. La domanda di una valuta alternativa al dollaro diventa sempre più forte. Il dollaro sta entrando nella sua fase di caduta e quando crolla la moneta dell’ “impero”, la stabilità e la sicurezza internazionale possono subire gravi ripercussioni.
Un cambio di paradigma formidabile che promette di produrre effetti sorprendenti e che già sta iniziando a produrli. Un primo effetto è quello della rivolta di un piccolo popolo. quello degli Houthi dello Yemen, i quali hanno deciso, al contrario dei grandi paesi arabi, di non limitarsi alla condanna verbale ma sono scesi in campo ed hanno bloccato lo stretto di Bab el Mandeb nel Mar Rosso alle navi dirette in Israele, decidendo così di punire l’usurpatore e persecutore della Palestina e far chiudere il Mar Rosso ai suoi traffici. Non era mai accaduto prima.
Un secondo effetto è quello dell’isolamento internazionale degli Stati Uniti e di Israele che all’ONU si sono ritrovati soli, tranne pochi vassalli e complici, nell’opporsi ad una tregua ed a una cessazione dello sterminio attuato dai loro proxi israeliani.
Un terzo effetto è la fine della pretesa degli Stati Uniti e dell’occidente di imporre la loro narrazione fantastica dell'”armata del bene”, del “mondo libero” che difende i diritti umani, tutta naufragata fra le macerie di Gaza intrise dal sangue dei palestinesi.
Tuttavia l’effetto più importante è la creazione di un nuovo blocco di paesi (i BRICS) che aspirano a liberarsi dalla dominazione occidentale e guardano alla leadership di Russia e Cina per ottenere un nuovo percorso di sviluppo senza essere aggrediti e sfruttati dalle vecchie potenze egemoni.
Il 2024 potrebbe essere l’anno dei BRICS. Il 1° gennaio cinque nuovi paesi verranno accolti da questo club multipolare: Egitto, Iran, Etiopia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Il blocco assumerà una nuova forza globale sia economica che di popolazione e di potenziale energetico. L’equilibrio internazionale subirà un grande cambiamento.
In poche parole questo permetterà la realizzazione di un mondo multipolare dove ci sia una vera giustizia e cooperazione fra i popoli, senza i condizionamenti degli organismi politici, finanziari e militari che l’occidente ha sempre utilizzato per la sua dominazione.
Non possiamo sapere se tutto questo si realizzerà a breve termine ma il processo è inevitabile e la Storia si è messa in moto ed ha preso il suo nuovo corso. Le certezze sono crollate e le vecchie ideologie imposte sono svuotate e prive di fondamento.