Il Polo Euroasiatico protagonista nella rottura dello Staus Quo

 

Il polo Euroasiatico protagonista nella rottura dello Status Quo

La fase che stiamo vivendo attualmente è contrassegnata da avvenimenti che rimarranno nella Storia per la loro portata e per i loro effetti. Di certo sono avvenimenti che segnano una rottura dello status quo precedente e che segnano una svolta negli equilibri mondiali e del vecchio continente.  Molte persone e in particolare quelli che si proclamavano “sovranisti” sembra che non abbiano compreso la portata degli avvenimenti in corso.

Con l’operazione militare in Ucraina Putin ha rotto l’accerchiamento globalista e l’assedio ideologico che stava soffocando la Russia. Il confronto oggi è divenuto globale fra i due poli – quello globalista dell’Occidente, con la visione transumanista, materialista e tecnologica e quello della Russia che si richiama alla tradizione, alla cultura e all’identità – che sono incompatibili.

L’azione decisa da Putin è dirompente perché’ prende in mano il potere e la sovranità dello Stato russo (militare e industriale) soffocando le V colonne interne filo occidentali, reagisce duramente alle minacce esterne ed al rischio di destabilizzazione interna.  Indipendentemente dagli effetti che avrà questa azione, siamo ormai all’emergere di un nuovo ordine mondiale che parte dal polo Euroasiatico contrapposto all’ordine di marca anglo USA.

La portata del cambiamento è di natura epocale, visto che questo tentativo si contrappone alla strategia delle elite globaliste che stavano utilizzando il Covid e altre situazioni per pilotare tutti i principali paesi occidentali verso il grande riassetto globale, la meta finale prevista dai Soros, Clinton, Rotshild, Morgan, Spenser, Astor, Rockefeller, ecc.. Si tratta del disegno del riassetto del mondo concepito dalle nuove oligarchie, fondate su gruppi che hanno acquisito un potere di controllo al di fuori delle forme di legittimazione politica e sociale degli stati-nazione.

Non a caso il loro obiettivo è scardinare la sovranità degli Stati nazionali per trasferire tutto il potere decisionale nei grandi organismi transnazionali.

Queste elite sono dietro il golpe di Maidan a Kiev nel 2014, pilotato dai servizi USA e britannici per installare un governo filo USA destinato a fare dell’Ucraina un paese cavia da utilizzare come base di attacco contro la Russia di Putin. L’attuale presidente ucraino Zelensky è il loro fantoccio di turno che doveva mettere in atto le azioni antirusse che gli vengono ordinate, fra cui la pulizia etnica dei russi del Donbass.

Per quanto riguarda la Russia, siamo al cospetto di uno Stato nazionale, che si oppone frontalmente al potere di queste oligarchie transumaniste e attacca i fantocci da loro creati.

Di fronte a questo scenario è perfettamente inutile vagheggiare un’Europa che non esiste se non imbrigliata nell’Eurocrazia di Bruxelles, filo atlantista e subordinata agli interessi dell’Impero USA, quello che ha dichiarato di fatto guerra alla Russia , subito seguita dai “barboncini” europei. Non esiste spazio per “terze posizioni”, o si sta da una parte o si sta dall’altra. I vagheggiamenti di “Europa Nazione” dei vecchi circoli sovranisti sono ormai fuori dal tempo e si riferivano al vecchio ordine di Yalta ormai definitivamente tramontato. L’offensiva lanciata da Putin in Ucraina rompe la strategia di accerchiamento attuata dagli USA e dalla NATO contro la Russia. Un’offensiva che farà scorrere purtroppo molto sangue ma che è divenuta inevitabile.

La contrapposizione, arrivati a questo punto, non potrebbe essere più netta e più violenta. La propaganda dell’apparato dei mega media occidentali tende a descrivere Putin come il nuovo Hitler ed a capovolgere la realtà ma la realtà alle volte ha la testa dura. La guerra non è iniziata adesso ma nel 2014, con il golpe di Kiev da dove sono iniziati i massacri e le persecuzioni contro le minoranze russe del Donbass, senza che le “anime candide” dell’Occidente alzassero un dito a loro difesa.

Si può interpretare questo come un risveglio della potenza russa che ritorna ad infliggere la sua azione di rottura contro il nemico secolare, l’Occidente dominato dalle oligarchie globaliste, sataniche e transumaniste. La meraviglia non è per la durezza dell’operazione speciale in Ucraina che le forze russe stanno attuando in questo momento, ma piuttosto per il ritardo con cui questa è partita. Il momento di agire per disinnescare il pericolo di quella bomba a tempo che era divenuta l’Ucraina era arrivato già da tempo.Lo sbaglio di Putin, a nostro avviso, è stato quello di non muoversi prima.

Il dado è tratto e Putin ha preso in mano il destino del suo popolo e, che ne sia cosciente o no, anche il destino dell’Europa. Una lotta in corso che coinvolge tutti e non è possibile defilarsi da un lato, come sempre avviene nei momenti decisivi della Storia.

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