Come il presidente russo ha sottolineato nel suo discorso, “la strada che l’Occidente ha intrapreso è quella della distruzione – delle fondamenta della tradizione, dell’immagine stessa dell’uomo”.
Se andiamo ad esaminare l’importante discorso tenuto da Vladimir Putin in occasione del forum Valdai, si evidenzia ancora una volta la coerenza della posizione del leader russo su alcuni temi dell’agenda internazionale e nazionale.
Tale discorso dimostra che questa posizione è il risultato di una scelta deliberata e di una lunga riflessione che, nel corso dell’aggravarsi di una serie di problemi mondiali, sta acquisendo nuove prove della correttezza dei postulati iniziali. Uno di questi è una scommessa sul conservatorismo illuminato e moderato come elemento ispiratore della politica della Russia moderna.
Che tipo di modello conservatore può offrire la Russia al mondo? Prima di tutto, il conservatorismo riguarda i valori. I valori conservatori della Tradizione europea sono lo stato, la famiglia, la casa, il lavoro, Dio, una chiara comprensione del proprio ruolo di “genere” (uomo e donna), senza forme intermedie e altre forme distruttive psicopatologiche che sono oggi prevalenti in Occidente. E questi valori richiedono non solo protezione passiva, ma anche una lotta attiva: “I veri valori devono essere difesi, combattendo con tutte le tue forze” – V. Putin.
Ovvero, V. Putin spiega che i russi non si ritireranno in casa loro e non si limiteranno ad osservare passivamente quello che sta accadendo nel mondo, ma articoleranno chiaramente la loro posizione sui problemi morali ed etici del mondo moderno e la offriranno ad altri paesi come un modello alternativo a quello occidentale.
Questa posizione infastidisce ed irrita gli ideologi ed i sostenitori della ideologia globalista e LGBT, sovvertitrice dei valori tradizionali che viene propagandata in Occidente, i vari Soros, Jacques Attali, Clinton ed altri.
Inoltre, Putin ha messo in risalto che la posizione dell’Occidente non è così solida oggi come lo era 20 o 30 anni fa: “E quegli stessi che dopo la Guerra Fredda si sono sentiti vittoriosi… hanno subito sentito che il terreno stava scomparendo da sotto i loro piedi anche su questo Olimpo”, questo avveniva mentre qualcuno accennava alla “fine della Storia”, con il liberismo che diveniva l’ideologia assoluta dell’Occidente e con il predominio unipolare degli Stati Uniti.
Putin ha manifestato la sua visione del futuro: non le multinazionali, ma gli stati-nazione rimarranno le unità costituenti dell’ordine mondiale. Le grandi corporations (Google, Facebook, Big Pharma, Big Thech) non saranno in grado di usurpare “funzioni politiche” ed elevarsi al livello dello stato nazionale.
La rivoluzione tecnologica non deve portare a una trasformazione nella comprensione di ciò che è umano, del suo scopo finale. L’uomo non può essere stipato in una Matrix e il suo significato di vita ridotto a un brodo nutriente per supportare l’esistenza di dispositivi robotici e digitali. Il transumanesimo non potrà sostituirsi alla società basata sui valori umanistici e sulla solidarietà comunitaria.
Al contrario, nel corso della trasformazione informatica-tecnologica e digitale del mondo, c’è “una crescente importanza di costruire sul fondamento dei valori umanistici che la civiltà umana ha sviluppato nel corso dei secoli. Mentre l’Occidente sta erodendo queste fondamenta con LGBT, transgender e altri programmi, la Russia ha il suo percorso difesa della sua cultura e della sua Storia.
La strada che l’Occidente ha preso è la strada della distruzione: le fondamenta, la tradizione, l’immagine stessa dell’uomo. Non seguiremo questa strada e incoraggiamo altri che hanno mantenuto quelle basi a unirsi a noi, ha affermato Putin, la Cina, per esempio, se pure nelle sue diversità, con implicito accenno a quelle nazioni che vedono nel polo euroasiatico una alternativa all’influenza occidentale.
Finora, tutto questo è stato detto sottovoce, senza slogan rumorosi. V. Putin non si rivolge a tutti, ma a chi è pronto ad ascoltare. Chi è maturo per certi passi e decisioni, ma non è ancora sicuro di avere ragione. Il presidente dice senza mezzi termini che la Russia, con il suo patrimonio storico e spirituale, è pronta a diventare la nuova arca della civiltà umana.
Quella di Putin è una dichiarazione aperta di lotta alla deriva transumana che si è propagata in Occidente e questo spiega perché Putin sia considerato oggi il nemico n. 1 da parte dei globalisti.
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