L’ostinazione israeliana non riesce a coprire la debolezza di Israele

 

L’ostinazione israeliana non riesce a coprire la debolezza di Israele

Gli avvenimenti di questi giorni, a Gerusalemme e nella Palestina occupata, dimostrano che Israele è uno stato aggressore e genocida che viola sistematicamente tutte le leggi internazionali, sottrae illegalmente i territori alla popolazione palestinese per insediare i coloni, utilizza sistematicamente le armi ed i bombardamenti per sottomettere la popolazione nativa, arresta ed uccide anche i minori  e si impadronisce delle case, delle risorse e delle fonti d’acqua che appartengono a questo popolo. Questi crimini sono coperti dagli Stati uniti e dai paesi della NATO che distorcono gli avvenimenti.

La rivolta dei palestinesi è stata causata dall’attacco arbitrario effettuato dai soldati israeliani e dai coloni contro i palestinesi sulla spianata delle moschee e all’interno della Moschea di al-Aqsa,  nel contesto della indebita appropriazione che il governo Israeliano ha fatto su Gerusalemme Est, ordinando l’evacuazione della popolazione palestinese residente, in violazione dei precedenti accordi internazionali che assegnavano a Gerusalemme, città sacra alle tre religioni, uno status particolare garantito dalle Nazioni Unite.

Gli Stati Uniti sono intervenuti, come di consueto, a favore dell’entità israeliana bloccando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e affermando di lavorare per calmare la situazione dietro le quinte; operazione che sarà solo a spese dei palestinesi, a cui spetta il diritto della terra e che hanno dimostrato una caparbia volontà di difenderlo con la rivolta in corso. Gli Stati Uniti sono il principale sponsor di Israele e i loro passi saranno mirati, come sempre, soltanto a legittimare l’occupazione.

Le organizzazioni della resistenza palestinese hanno nel frattempo dichiarato che gli sforzi politici per un cessate il fuoco non hanno senso se l’aggressione sionista non si ferma ed in particolare se non si ferma il terrore a Gerusalemme e nella sacra moschea di Al-Aqsa.

Il bombardamento di Gaza, uno dei tanti, effettuato dall’aviazione israeliana in modo indiscriminato, ha ucciso 29 palestinesi fra cui 9 bambini.

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Gerusalemme occupata è la capitale eterna dell’entità sionista e che le operazioni di costruzione continueranno in tutti i suoi quartieri, e che Hamas ha oltrepassato la linea rossa e Israele risponderà con forza.

Tuttavia Israele non può nascondere la sua attuale debolezza: la realtà della natura criminosa del governo israeliano sta diventando molto visibile agli occhi del mondo.

L’amministrazione del presidente Trump stava spingendo Israele verso il sogno di una grande espulsione dei palestinesi e l’annessione di tutti i territori fino al fiume Giordano. Ma tutto questo ora è rimasto bloccato.

Il presidente Biden si trova obbligato a prendere il piede opposto rispetto al suo predecessore.

L’irruzione dei soldati israeliani all’interno della Moschea e la violenza contro i fedeli presenti è un fatto inconsueto. L’obiettivo degli israeliani è realizzare un tentativo pianificato di pulizia etnica di Gerusalemme.

Nel frattempo accade che diverse città e paesi della Cisgiordania occupata sono teatro di scontri tra i giovani palestinesi e l’esercito di occupazione, questo dimostra che la rivolta in corso è la scintilla di una ribellione dei palestinesi agli occupanti e, nonostante la repressione poliziesca e il sangue versato dai martiri, i palestinesi non si arrendono. La lotta sarà dura ma tutto il fronte della resistenza è compatto, dalla Siria al Libano, all’Iraq ed allo Yemen. Se Israele persegue il suo piano, si troverà di fronte non soltanto le organizzazioni della resistenza palestinese ma anche gli Hezbollah del Libano, i combattenti delle milizie irachene, i siriani dell’Esercito di Bashar al-Assad e le Guardie della Rivoluzione Iraniana. Come ha dichiarato Sayyed Nasrallah, questi recenti eventi confermano l’adesione del popolo palestinese ai propri diritti e ha poi aggiunto: “il tradimento dei governi arabi collaborazionisti e venduti al nemico sionista ed americano non proteggerà Israele dalla dura reazione”.

Si è fatta sentire anche la voce dell’arcivescovo di Sebastia, cristiano greco-ortodosso, mons. Atallah Hanna che ha detto: “Gerusalemme è presa di mira in tutto, e nulla è escluso da questo. Così come vengono prese di mira le santità e le dotazioni islamiche, così sono sotto attacco anche le nostre dotazioni cristiane e santità” ed ha aggiunto: “Gerusalemme è il nostro orizzonte più sacro. Noi cristiani non siamo neutrali riguardo alla questione palestinese, siamo con i perseguitati ed i martiri della Palestina”.

 

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