Manlio Lo Presti
Il comportamento oltranzista, bellicoso e genocida di Sion lascia sospettare che ci sia il sostegno militare e politico dell’’anglosfera. Non è scientificamente operativamente militarmente statisticamente possibile che un Paese vasto come la Lombardia, con poco più di nove milioni di abitanti, possa tenere in scacco a novanta milioni di arabi con il solo uso delle armi di casa aggredendo e uccidendo con incursioni non autorizzate tutti gli Stati circostanti senza una aperta obiezione dell’ONU, dell’OMS sporcate dalla loro colpevole inerzia. Si tratta di una narrazione non credibile, ma l’opinione pubblica teleguidata fa ogni sforzo per renderla plausibile!
La tattica altalenante americana di sostegno e di critica (espressa solo a parole) rappresenta un gioco delle parti che ripete uno schema di millenni nella storia. Rimangono marginali i contributi di inglesi e soprattutto dei francesi che non hanno alcuna motivazione per intervenire in Medio Oriente se non una forte volontà di rientrare, invano, nel gioco delle maggiori potenze. In occasione della convocazione, i russi avranno detto all’orecchio che in caso di aggressione all’Iran, la reazione militare russo sarebbe inevitabile e soprattutto non graduale come è accaduto in Ucraina. Il colpo sarebbe durissimo e frontale come accadde in Siria che fu “normalizzata” dai russi in tre giorni sterminando decine di milizie mercenarie pagate dagli Usa ed addestrate in Pakistan. Una rapidità militare che tutti fanno finta di non ricordare, mentre sarebbe il caso di tenerne buon conto in caso di reazione di Mosca della quale è stato raccontato dai servili e solerti giornaloni globalisti italiani che non avevano più pallottole e sulle canne dei loro mitra erano state montate piccole pale da sterro (sic).
L’aggressività israeliana è stata innescata dagli Usa per colpire le milizie filoiraniane in Medio Oriente o, quantomeno, impegnarle mentre gli anglo-franco-americani cercano di scavare la fossa all’Iran allo scopo di saccheggiare gratis i suoi 137 MILIARDI DI BARILI DI PETROLIO. Tutto questo nel rispetto dei canoni green-con-le-treccine, elettrici, inclusivi, genderisti, sostenibili … ovviamente!
Israele-Sion svolge il mero scopo di far entrare l’Iran in guerra, una miccia per creare un casus belli che dia la giustificazione all’anglosfera di inviare 300 bombardieri di lungo raggio sul territorio iraniano ed iniziare l’operazione di saccheggio dopo le macerie e con milioni di morti soprattutto fra i civili come danno collaterale e basta. Dopo aver distrutto l’Afghanistan e la Siria di cui inglesi e Usa depredano da anni il petrolio, adesso tocca all’Iran. L’aggressione allo Yemen, agli Houti che scorrazzano da vari decenni nel Maro Rosso ma se ne accorgono solo oggi, al Qatar, alle milizie Hezbollah, al Libano, alla Giordania da parte di Israele ha lo scopo di isolare Teheran per farlo saltare in aria il prima possibile, dopo essersene servito contro l’Iraq.
Continua la geopolitica dell'”USA-E-GETTA” che gli angloamericani riservano ai vassalli di volta in volta accuratamente selezionati per “tutelare esclusivamente e prioritariamente gli interessi americani” come disse apertamente e frontalmente un certo Henry Kissinger quando affermò nel suo libro “Ordine Mondiale”: gli Usa non hanno amici.
Ancora una volta, tutte le fonti informative-disinformative globali e globaliste raccontano di tutto ma non vanno al cuore del problema: il bersaglio di questa grande orchestrazione, con lo sterminio di 40.000 civili palestinesi considerati un RISCHIO COLLATERALE, è la frantumazione dell’Iran non per cause di ritorno di democrazia, di commovente liberazione delle donne e di retoriche simili. La causa vera sono i soldi rivenienti dal sequestro di questo oceano di petrolio. Senza una influenza moderatrice della Russia Teheran sarebbe intervenuta in risposta alle decine di incursioni ai confini e alla serie di uccisioni di generali iraniani ed hezbollah.
Il motivo – quello “vero” è sempre la ricerca di nuove fonti di energia. Dopo aver distrutto il Sudamerica, l’Africa, l’India, l’Indonesia, le Filippine, il sudest asiatico in primis il Vietnam, il loro intento è la distruzione dell’Iran e poi l’aggressione e la parcellizzazione della Russia, il saccheggio delle sue immense risorse naturali intatte e poi la suddivisione in 25 staterelli di stampo balcanico a conduzione mafiosa. Il contenuto del convegno sul tema appena accennato fu tenuto dall’attuale capo del governo in una sala conferenze del Senato. Il video qui registrato da Radio Radicale è del giorno lunedì 11 dicembre 2023:https://www.radioradicale.it/scheda/715607/i-vantaggi-di-un-mondo-post-russia
I notiziari di terra, di mare e di aria divagano… sono pagati per fare questo e nel modo più rumoroso e disordinato possibile. Guerra ibrida. Si chiama guerra ibrida che diffonde contenuti falsati ai quali, purtroppo, credono in molti, come racconta lo scienziato Rovelli – e non un pincopallino qualsiasi – in questo gustoso breve filmato, con l’imbarazzo evidente dell’allineato globalista Formigli: https://www.youtube.com/watch?v=M9M7eWiFMYI&t=18s
Non aspettiamoci che questa verità semplice venga dichiarata dei gestori dei notiziari … Tempo perso!
Alla fine di questo raccontino, resta in ombra un pericolosissimo convitato di pietra di cui – come al solito le ridette agenzie di stampa e di notizie non parla. Mi riferisco alla Russia e alla sua opinione sul probabile conflitto vicino i suoi confini. È stata diffusa in pochi secondi la notizia del Cremlino che ha convocato l’ambasciatore francese. Forse a costui è stato detto ad un orecchio del certissimo intervento frontale ed in grande stile della Russia e non graduale con in Ucraina? Dopo questo contatto, gli USA hanno frenato il killeraggio della terra di Sion … ma non troppo. Lo fa capire il fatto che gli USA non hanno levato in volo i loro bombardieri.
Questo schema geopolitico risente delle esigenze di spettacolarità hollywoodiana americana che durerà fino alle prossime elezioni europee e presidenziali USA.
Facciamocene una ragione
Fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/infografica/guerra-israele—hamas-i-ruoli-di-turchia-egitto-libano-e-iran_71111651-202302k.shtml