Le conseguenze disastrose per gli Stati Uniti e per il mondo della politica di Biden

 

Le conseguenze disastrose per gli Stati Uniti e per il mondo della politica di Biden

Gli insulti proferiti dal presidente Joe Biden contro Vladimir Putin, nel corso dell’intervista alla ABC, sono un caso straordinario. La dichiarazione non sembra casuale ma preparata e condivisa da tutta l’ élite politica americana che considera la Russia la principale minaccia per l’America.

Questa svolta costituisce un vantaggio per la Mosca che mette a nudo la politica aggressiva di Washington e toglie qualsiasi scusa a coloro che, dall’interno della Russia, spingevano per una politica conciliante con gli Stati Uniti. Putin ha finalmente l’occasione di sbarazzarsi dei traditori.

Nessun accordo è possibile con una elite che ti considera un assassino ma la Russia deve definire la sua strategia di difesa e prendere iniziative concrete per contrastare la minaccia di una superpotenza in declino che cerca disperatamente pretesti per mettere blocco militare ed economico alla Russia in primis e, come secondo passo, alla Repubblica Popolare Cinese.

La strategia è chiara e il presidente Putin deve prendere le sue decisioni prima che sia troppo tardi.

Il presidente Biden e il suo staff hanno fatto un grosso errore insultando direttamente Putin, ignorando che saranno gli Stati Uniti a pagare le conseguenze di questa mancanza di tatto in campo diplomatico.

Il secondo errore è stato la posizione degli Stati Uniti nei negoziati con la Cina che si sono svolti in Alaska: annunciare nuove sanzioni contro gli alti funzionari della Cina (RPC) proprio alla vigilia dell’incontro, definito “storico”.

Gli effetti di questi due errori potrebbero essere disastrosi per gli Stati Uniti. Lo scenario più terribile per ogni americano è il riavvicinamento di Russia e Cina e la loro unificazione contro un nemico comune. Significativo, in tal senso, l’appello di Lavrov di questi giorni alla Cina: sganciatevi definitivamente dal dollaro ed altrettanto facciamo noi, per non essere esposti alle sanzioni USA.

Non è un caso che, proprio nel momento in cui Mosca, Washington e Pechino avrebbero molti motivi per un dialogo costruttivo, Biden sta bruciando tutti i ponti che potrebbero aiutare a costruire relazioni almeno per entrambi i paesi. Una strategia miope che mira allo scontro.

Questo atteggiamento deriva dal fatto che a Washington prevale la corrente evangelica e sionista per la quale gli USA sono investiti da una missione di carattere messianico: ripristinare la propria leadership e tornare ad essere “il faro del mondo”.

Gli ostacoli principali a questa missione, la Russia di Putin e la Cina di Xi Jimping, secondo questa corrente, devono essere neutralizzati.

Mirabile la risposta articolata di Putin all’inusitato attacco di Biden: “…..Noi (russi), sebbene pensino che siamo uguali a loro, tuttavia siamo persone diverse. Abbiamo un codice genetico, culturale e morale diverso. (….). Ma sappiamo come difendere i nostri interessi. E lavoreremo con loro. Ma in quelle aree in cui noi stessi siamo interessati. E nei termini che consideriamo vantaggiosi per noi stessi” ed ha aggiunto: “Dovranno fare i conti con questo, nonostante tutti i tentativi di fermare il nostro sviluppo. Nonostante le sanzioni, gli insulti. Dovranno fare i conti con esso “.

Si capisce quindi che i rapporti internazionali fra le superpotenze, di fronte all’aggressività degli USA, sono entrati in una nuova fase pre bellica e questo spiega l’invio di flotte NATO nel Mar Nero, le incursioni di forze USA sull’Artico russo, il sorvolo dei super bombardieri B-52 sul Medio Oriente, la preparazione di ingenti forze sul confine ucraino per l’offensiva contro il Donbass e la Crimea, il tentativo di attaccare le posizioni russe in Siria, le provocazioni ripetute contro la Cina su Taiwan e sul Mar Cinese Meridionale.

Si può scommettere che, dopo la sparata di Biden, Washington chiederà, prima di tutto, agli europei di giurare fedeltà ed adeguarsi nel considerare tutti i rapporti con la Russia.

L’Europa non si è pronunciata fino ad oggi. Ma questo atteggiamento duro contro Mosca seve a Washington per rinsaldare i rapporti euroatlantici messi in crisi da Trump. Facile indovinare che i patetici vassalli europei saranno trascinati nella crociata anti russa. Gli USA hanno pronte le armi di ricatto per spingere tutti i governi europei all’obbedienza.

La sovranità di un paese richiede il coraggio; se non ti adegui, rischi di finire come la Siria.

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