Perchè i globalisti hanno dichiarato guerra aperta alla Russia di Putin

 

Perchè i globalisti hanno dichiarato guerra aperta alla Russia di Putin

L’appello fatto dalla Amministrazione Biden sulla “minaccia russa” ai “valori americani” ed il richiamo agli alleati europei a “serrare le file” per contenere l’espansionismo della Russia, riecheggia il clima della guerra fredda.

Un fatto è certo: la Russia di Putin costituisce oggi il più grosso ostacolo al Nuovo Ordine Mondiale (NWO). Il presidente russo, Vladimir Putin, ha compreso molto bene che l’avanzata della NATO verso est in Ucraina, Georgia e altri paesi, non è limitata al livello militare ed economico, ma rientra in una campagna di aggressione contro l’integrità dello stato russo per la sua visione antitetica all’ideologia liberista. Putin ha opposto a questa ideologia una propria concezione del mondo con la sua connotazione identitaria, il suo rifiuto del progetto mondialista che nega i valori tradizionali, compresi quelli della Chiesa ortodossa russa.

Tutti valori che in Occidente e in particolare nell’Unione Europea si vogliono sostituire con il relativismo morale.  Grazie anche al manifestato sostegno spirituale della Chiesa Ortodossa, Putin ha potuto contrastare la subdola offensiva ideologica scatenata dagli agenti del NWO. Putin ha tenuto a Valdai un discorso pubblico, ove, riferendosi all’Occidente ha testualmente dichiarato: “ci siamo lasciati alle spalle l’ideologia sovietica senza ritorno, ma nello stesso tempo non ci ispiriamo al liberalismo occidentalista. […]. Una neo-barbarie morale bussa alle porte e vuol distruggere le Patrie mediante la depravazione morale, soprattutto la parificazione della famiglia tradizionale e naturale con le coppie omosessuali, la perdita di fede in Dio e la credenza in satana. Occorre difendere i valori naturali e tradizionali. […]. Ogni Stato deve avere forze militari, tecnologiche ed economiche, ma quel che conta soprattutto è la forza morale, intellettuale e spirituale dei suoi cittadini. Il tragico passato dell’Urss è stato dovuto soprattutto alla mancanza di valori morali e spirituali. […]. Bisogna tornare alla mentalità della responsabilità verso sé stessi, verso la società e il diritto; se non sapremo uscire dall’attuale crisi morale e spirituale non ci risolleveremo”. Questo spiega l’aggressività delle forze mondialiste contro il governo di Putin, che legifera a favore della famiglia, contro le unioni omosessuali, per l’incremento della natalità, contro l’aborto e la pornografia libera.

Accade quindi che, a Mosca, diplomatici occidentali vengono colti con le mani nel sacco mentre istigano manifestazioni di protesta con il pretesto di “violazione dei diritti umani”.  L’ultimo caso, quello dell’avvelenamento di Navalny, l’agente provocatore salvato in Germania, rientrato in patria e fatto arrestare dalla polizia russa per vecchi reati patrimoniali. Soltanto un idiota potrebbe credere alla propaganda del “dissidente perseguitato”, quando questi godeva di finanziamenti milionari ed è a tutti gli effetti un burattino nelle mani dei servizi occidentali. I media occidentali hanno ingigantito la portata delle proteste senza tenere conto dei tanti casi di dissidenti dai regimi occidentali che giacciono, dimenticati da tutti, nelle galere dei paesi che si ritengono “esemplari garanti” dei diritti umani. Gli esempi di Julian Assange nel Regno Unito o dei dissidenti catalani, oppure del docente iraniano detenuto negli USA, Kaveh L. Afrasiabi, di 63 anni, arrestato dall’FBI con l’accusa di “aver svolto propaganda a favore dell’Iran”, sono eclatanti. La reazione del governo russo alle manovre di infiltrazione è stata, a suo tempo, l’espulsione dell’USAID, la principale finanziatrice delle ONG, e dei diplomatici occidentali che hanno partecipato alle dimostrazioni di protesta, violando le regole, vigenti in tutto il mondo, del comportamento del personale diplomatico. Una massiccia campagna russofobica viene alimentata da tutti i media atlantisti per convincere della “minaccia russa”.

Putin è in questo momento il principale ostacolo al progetto geopolitico del NWO: la Russia appoggia l’asse della resistenza in Medio Oriente (Siria–Iran-Hezbollah), assieme alla Cina, sostiene i paesi che cercano di affrancarsi dal dominio degli Stati Uniti in Asia come in America Latina. Gli agenti del NWO sono furibondi con Putin perchè ha mandato a monte i loro piani in Ucraina, Siria e adesso anche in Venezuela e sta sfidando molti dei principi perniciosi che costituiscono l’ideologia base del NWO.  Joe Biden e la Victoria Nuland (quella del Golpe di Kiev nel 2014) aspettano una possibile mossa sbagliata di Putin per dargli scacco ma il russo è un buon giocatore e aspetta che i suoi avversari esauriscano le loro mosse.

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