Russia: Un taglio netto con il mondo occidentale


 

Russia: Un taglio netto con il mondo occidentale

Il conflitto scatenato in Ucraina rappresenta un punto di svolta radicale negli equilibri e nella ripartizione dell’ordine internazionale e come tale, possiamo scommettere, sarà ricordato dagli storici.

Secondo alcuni analisti, l’Ucraina è oggi la sede della prima guerra ibrida mondiale condotta indirettamente/ dagli USA contro la Russia — la cui massa critica è condensata a Kiev — ma la cui matrice è a Washington che ha istigato il conflitto e che ha messo in campo una serie di «sanzioni catastrofiche», per strangolare la Russia.

 Misure queste che, nel loro insieme, hanno permesso agli USA/NATO/Unione Europea di gestire “più guerre in una”: guerra di disinformazione, culturale, ideologica, di civiltà, demografica, cibernetica, manichea, biologica, orwelliana, di censura, commerciale, finanziaria, economica, ecc., ecc.

La Russia di Putin è vista ormai come l’antagonista dell’ordine occidentale liberal globalista e come tale deve essere fronteggiata e neutralizzata prima che diventi un pericolo mortale per la vecchia potenza egemone, gli Stati Uniti.

Non tutti pensavano che Putin fosse un personaggio in grado di sfidare l’ordine neoliberista globale non soltanto sul piano geopolitico ma anche da un punto di vista ideologico, come portatore di una visione “radical-tradizionale”. In precedenza Putin era stato considerato uno statista pragmatico che, nell’intento di risollevare il suo paese, cercava di trovare un modus vivendi con il mondo occidentale.

Tuttavia, la sua posizione è cambiata dopo il 2014, con l’annessione della Crimea. Le sue ultime conferenze spiegavano sostanzialmente la visione del regime putiniano descrivendolo come una forma autocratica di “cesarismo”.

Non si è tenuto conto delle contraddizioni esistenti all’interno della società russa con la presenza di una fazione filo occidentale contrapposta ad una fazione, maggioritaria, conservatrice e nazionalista.

Questo significa che la composizione ideologica dell’élite dominante in Russia presenta ancora un doppio aspetto: ci sono liberali di impronta filo occidentale, cosmopolita che credono nella comunità globale, nel libero mercato, mentre esiste contrapposto un campo conservatore, legato alla tradizione spirituale e culturale della Russia.

La componente liberale all’interno della società russa ha avuto la sua influenza su alcune delle scelte fatte dal governo, in campo economico. Tuttavia dall’altra parte era presente anche una società tradizionale, influenzata dalla Chiesa del Patriarcato ortodosso.

Con la guerra in Ucraina è arrivato il punto definitivo di svolta. La Russia, sottoposta alla pressione di sanzioni paralizzanti, si è isolata dall’Occidente e coloro che fanno il doppio gioco vengono classificati come nemici.

In questo possiamo certamente affermare che gli Stati Uniti e la UE stanno facendo un enorme favore a Putin, visto che le sanzioni radicali gli danno l’opportunità di tagliare la Russia dalla sua associazione economica con l’Occidente. La Russia sotto attacco è un ottimo schermo per procedere ad un completo riassetto della società verso un ordine nazionale ispirato ad un sistema tradizionale. Un’occasione storica: grazie alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti, Putin potrà ora neutralizzare la classe degli oligarchi legati ad interessi esterni e ridimensionare la parte della classe media economicamente più legata alle imprese transnazionali. Questi dovranno rivedere il proprio tenore di vita in senso più russo e meno occidentalizzato.

Il Blocco Russia &Cina

Russia e Cina hanno costituito di fatto un blocco antagonista e sono le capofila di un nuovo ordine mondiale visto che  entrambe le potenze condividono alcune visioni: “hanno sfidato l’ordine internazionale, dando sostegno diplomatico reciproco per affrontare i loro problemi come quello dell’ Ucraina e di Taiwan”; condividono una «identità nazionale con la quale si definiscono in opposizione all’Occidente» e, cosa più importante, «convengono che l’ordine geopolitico dell’Oriente deve essere opposto all’Occidente » Esistono molteplici  ragioni che inducono ad  affermare che l’alleanza russo-cinese sarà duratura.

 In primo luogo, si sentono “orgogliosi dell’era socialista”. Secondo, sottolineano “le loro differenze storiche con l’Occidente”. Entrambi i paesi rifiutano il modello economico liberal, che “considerano inferiore ai propri modelli”. Da ultimo Russia e Cina costruiscono le loro relazioni come un modo per affrontare le attuali minacce esterne e sono dalla stessa parte nelle principali controversie globali.

Se i due paesi consolideranno la loro alleanza, come tutto lascia prevedere, allora sarà l’Occidente a dover venire a patti e l’Ordine Internazionale riceverà una impronta ben diversa dal sistema unilaterale dominato dagli Stati Uniti.

 

Immagine: https://www.repubblica.it

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