Trump e i neocon: il vero gruppo dominante sulla politica di Washington

 

Trump e i neocon: il vero gruppo dominante sulla politica di Washington

Circola una domanda sui media USA: chi ha dato l’ordine di uccidere il generale Qassem Soleimani, il comandante delle forze speciali del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane, assassinato in Iraq per mezzo di un drone nei pressi dell’Aeroporto di Baghdad?  Trump aveva ammesso che l’attacco era stato effettuato sulla base di un suo ordine personale. Tuttavia, pochi giorni dopo l’assassinio di Soleimani, i media americani hanno riferito che la decisione di Trump è stata presa sotto l’influenza di un gruppo di potere interno a Washington, fedele a Israele piuttosto che all’America.

“Trump”, ha scritto il New York Times, “ha riferito al suo interlocutore per telefono che è stato costretto a compiere questo duro gesto contro l’Iran su richiesta di alcuni senatori repubblicani, di cui aveva bisogno più che mai nella lotta contro l’impeachment”. Il Wall Street Journal riportava la stessa cosa: “Trump ha ammesso dopo l’attacco che, nel caso del generale Soleimani, lui era sotto la pressione dei senatori, che sono i suoi importanti sostenitori nella discussione sull’impeachment in Senato”.

I neocon (neoconservatori), che sono riusciti a “scambiare” la vita di Kassem Suleimani con le garanzie di Trump contro l’impeachment (il 5 febbraio il Senato ha votato sull’abuso di potere da parte del presidente con un punteggio di 52:48 a favore del presidente), hanno formato come una direzione della politica estera di Washington fin dagli anni ’70 ed hanno operato nell’ambito sia Democratico che Repubblicano. I neocon sono di fatto un gruppo trasversale negli schieramenti della politica USA e sono accomunati da una forte posizione ultra sionista e molti di loro appartengono alla setta degli evangelici, nota per il suo fanatismo messianico a favore di Israele e del primatismo americano sul mondo.  I fondatori del movimento neoconservatore sono Irving Kristol e Norman Podgorets, che hanno formulato le loro opinioni sulla rivista Commentary negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. In questa visione propugnata dagli ideologi neocon, gli Stati Uniti sono chiamati a implementare “l’egemonia globale” nel mondo per motivo dell’assoluta superiorità dei loro valori culturali e socio-politici. Questa egemonia deve essere mantenuta attraverso il ” l’intervento militare diretto”.

Nel Partito repubblicano, i neocon ottennero le posizioni   dominanti negli anni ’90.  La loro tesi prevalente era quella secondo cui qualsiasi paese che persegua una politica autonoma che risulti contraria agli interessi degli Stati Uniti, è da considerare una minaccia agli “interessi nazionali” americani.Questo assioma spinge gli USA all’interventismo armato contro i paesi che non si assoggettano al dominio degli USA e di Israele. I neocons sono un gruppo piccolo e molto influente. Molti di loro sono sostenitori aperti del sionismo, in particolare Irving e William Kristola, Norman Podgorets, Max Booth, Richard Pearl, Paul Wolfowitz, Robert Kagan, Douglas Faith, Lewis Libby, Elliot Abrams, John Bolton.  Organismi della massima importanza nel determinare le politiche USA, come il CFR (Council of Foreign Relations) o la “Trilateral Commission”, sono interamente controllati dai neocon.

Non è un caso che sia stato John Bolton, l’ex Assistente presidenziale americano per la sicurezza nazionale, a congratularsi con tutti coloro che sono stati coinvolti nell’assassinio di Suleymani, esprimendo la speranza che l’eliminazione del generale iraniano sarebbe “il primo passo verso un cambio di regime a Teheran”.  Ed in questo, Bolton, si è identificato completamente con il gruppo terroristico dello Stato Islamico.Il gruppo terrorista (a suo tempo creato e finanziato dalla CIA e dal Mossad), ha accolto con favore la morte del generale Kassem Suleimani, definendo il suo omicidio “un atto di intervento divino che aiuta la loro causa”. L’ISIS è da tempo considerato lo strumento della politica di intervento degli USA in Medio Oriente.

Se quello che riportano attualmente i media americani, circa la decisione di Trump di uccidere il generale Kassem Suleimani sia stata presa sotto l’influenza dei neocon, allora si deve considerare che la deriva bellicista dell’Amministrazione Trump sembra costituire una seria minaccia alla pace ed alla stabilità del mondo. Il conto alla rovescia per le nuove guerre americane è già iniziato: Iran, Cina, Russia.

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